Trento è la città con l’indice della Sportività più alto in tutta Italia. Lo dice una ricerca del Sole 24 Ore realizzata da Pts che fa parte di un dossier più alto sulla qualità della vita tradizionalmente realizzato dal quotidiano economico nazionale.

Nella classifica relativa allo sport (impiantistica, risultati conseguiti e così via), Palermo è all’87mo posto. Un risultato impietoso, pesante, ma che per certi versi – soprattutto per chi pratica sport e deve fare i conti con una realtà problematica – purtroppo non sorprende più di tanto. Leggasi le tante difficoltà negli impianti come ad esempio la prolungata chiusura del Palazzetto dello Sport di viale dell’Olimpo (eppur qualche cosa si sta muovendo), lo stato di abbandono del Diamante del Baseball, la restituzione (parziale) del Velodromo Paolo Borsellino (che però non può ancora ospitare gare di ciclismo), i continui problemi agli impianti della Piscina Comunale che a breve però sarà interessata da un’importante ristrutturazione grazie ai fondi del Pnrr.

E c’è anche da ricordare come alcuni impianti che fino a pochi mesi fa ospitavano campionati italiani di atletica, ora mostrano segni di incuria come lo stadio Schifani delle Palme. Per non parlare dello stadio Renzo Barbera escluso dal dossier della Figc per la candidatura italiana ai campionati Europei di calcio 2032. Ma c’è anche altro dietro all’87mo posto del capoluogo siciliano come ad esempio risultati sportivi ottenuti dai singoli e dalle squadre.

Messina è la migliore città siciliana, è al 72mo posto

La città siciliana meglio classificata in questa speciale graduatoria è Messina al 72mo posto seguita da Ragusa al 76°. Seguono Catania (81esima) e Siracusa (82esima).

Peggio di Palermo fanno Trapani (93esima), Caltanissetta (101esima), Agrigento (103esimo) ed Enna (104esima).

Per Palermo il 19mo posto sugli investimenti nello sport

L’unica luce in fondo al tunnel è il 19mo posto sugli investimenti nello sport, un nuovo indicatore dell’analisi, che include i progetti finanziati col Pnrr.

Cosa è l’indice della sportività

L’Indice di Sportività è calcolato esaminando la pratica sportiva, i risultati di squadre e singoli atleti e atlete (suddivisi per discipline), l’investimento in infrastrutture, l’offerta in tema di turismo sportivo e alcuni aspetti sociali come quelli legati allo sport femminile, allo sport paralimpico e a quello dei bambini.

Insomma, una analisi che vuole misurare l’impatto della sportività sul benessere della popolazione locale.

I 32 parametri 

Struttura sportiva

  • Atleti tesserati, tecnici e ufficiali di gra, enti promozione sportiva, tasso di praticabilità sportiva, attrattività eventi sportivi, discipline sportiver associate, investimento nello sport

Sport di squadra

  • Calcio professionisti, calcio dilettanti, basket, volley, altri sport di squadra, società dilettanti, squadre e territorio.

Sport individuali

  • Ciclismo, atletica, nuoto, tennis, sport invernali, sport dell’acqua, sport indoor, sport outdoor, motori.

Sport e società

  • Sport e bambini, sport femminile, sport e amatori, sport paralimpico, formazione per lo sport, media per lo sport, imprese per lo sport, sport e turismo-natura, sport e storia-cultura.

Un risultato che non sorprende

Il risultato di Palermo è senza dubbio pesante ma non può essere considerato una sorpresa. Soprattutto dal punto di vista dell’impiantistica. L’87mo posto del capoluogo siciliano è la somma di diversi fattori: 78mo posto per le strutture sportive, 89mo posto per gli sport di squadra, 86mo posto per quelli individuali, 76mo posto per sport e società.

Confronto Trento-Palermo

Trento 1000 punti

Struttura sportiva 2mo con 985.3 punti, Sport di squadra 7mo con 724.6 punti; Sport invididuali 2o con 935.9 punti, Sport e primo posto con 1.000 punti.

Palermo 249 punti

Struttura sportiva 78mo con 364 punti, Sport di squadra 89mo con 133.5 punti; Sport individuali 86mo con 193.5 punti; Sport e società 76mo con 283.2 punti.

Figuccia “Abbiamo invertito la rotta, cammino sarà lungo”

L’assessore allo Sport al Comune di Palermo Sabrina Figuccia commenta così la classifica del Sole 24 Ore

“Quando, nell’agosto del 2022, l’attuale Amministrazione Lagalla si è insediata a Palazzo delle Aquile, la situazione degli impianti sportivi palermitani era quasi all’anno zero, reduce da decenni di incuria e abbandono. A dopo più d’un anno, abbiamo invertito la rotta e la città si avvia verso un percorso di normalità, sapendo bene che il cammino sarà lungo e il lavoro da fare tantissimo”.

Gli impianti a Palermo e l’apertura alle palestre scolastiche

L’assessore prosegue: “L’87esimo posto occupato da Palermo nella classifica nazionale pubblicata oggi dal Sole 24 Ore, non è certamente un bel risultato, ma il futuro sarà sicuramente migliore, a cominciare da quello che finora abbiamo fatto: l’apertura delle palestre scolastiche nelle ore pomeridiane (e comunque fuori dall’orario delle lezioni) alle associazioni sportive cittadine è il primo segnale dell’attenzione che questa Amministrazione vuole dare al recupero sociale dei nostri ragazzi. I lavori per installare una piscina coperta alternativa all’interno del “pallone” di viale del Fante durante il restauro dell’Olimpica è un altro tassello di un puzzle che comprende anche il già avvenuto recupero del velodromo ‘Paolo Borsellino’, che ha già ospitato diversi eventi culturali e sportivi. Senza dimenticare, inoltre, l’avvio del recupero del palazzetto dello sport di viale dell’Olimpo e del vicino ‘diamante’”.

“Percorso verso la normalità è appena iniziato”

Inoltre: “È chiaro che il lavoro ancora da fare è tanto, ma gli sforzi quotidiani vengono anche premiati dai tantissimi risultati che raggiungono gli atleti palermitani in Italia e nel mondo, come il recentissimo oro europeo conquistato da Davide Migliore nei campionati di judo o come il titolo italiano vinto dagli Under 14 della Waterpolo, o, continuando, l’oro mondiale della nazionale italiana Under 15 di football americano con 5 ragazzi palermitani protagonisti. E non va dimenticata la Palermo-Montecarlo, la regata ormai diventata un appuntamento imperdibile per la vela internazionale. Insomma, il percorso verso la normalità è appena all’inizio, il lavoro certamente non manca, ma il traguardo è raggiungibile”.

L’indagine a livello nazionale

Anche quest’anno l’indice generale è l’esito di 32 indicatori. I dati presi in esame riguardano, ad esempio, la pratica sportiva, i risultati di squadre e singoli atleti e atlete (suddivisi per discipline), l’investimento in infrastrutture, l’offerta in tema di turismo sportivo e alcuni aspetti sociali come quelli legati allo sport femminile, allo sport paralimpico e a quello dei bambini.

Tra le novità un nuovo indicatore sugli investimenti nello sport, inclusi i progetti finanziati con il Pnrr, che tra le prime dieci province classificate vede un terzetto di emiliano-romagnole (Ravenna, Rimini, Ferrara) e uno di toscane (Lucca, Firenze, Massa-Carrara).

I risultati

Trento mantiene la maglia rosa grazie alla radicata rete di impianti, alle diffuse relazioni tra sport, economia e realtà sociale (primeggia in «Sport e società» che riunisce nove parametri), alle consolidate capacità organizzative (leader per attrattività di grandi eventi sportivi) e agli ottimi risultati dei suoi atleti (è seconda negli sport individuali). Ancora sul podio Trieste, questa volta sul secondo gradino, grazie a un percorso di grande regolarità: due volte al vertice (per atleti tesserati e sport dell’acqua), più cinque “medaglie” e ulteriori sei presenze nella top ten delle singole classifiche. Al terzo posto, per la prima volta, si piazza Cremona.

Tra le prime 10 classificate, Firenze arriva quarta con un forte recupero (era 12ma); migliora anche Milano, dal settimo al quinto posto. Da notare i balzi di Vicenza (prima per società dilettantistiche nelle discipline a squadre) al sesto e di Bologna all’ottavo posto (erano rispettivamente in 18ma e 14ma posizione); tra la due si inserisce Bergamo, che perde un paio di posizioni.

Risale Lecco (nona, era 13ma), precedendo Bolzano (10ma) che, non beneficiando più dei risultati alle Olimpiadi invernali, e in assenza di performance di rilievo negli sport della neve, lascia il podio ma rimane al vertice negli sport individuali.

Le regioni leader

Se si estende l’analisi alle prime 20, tra le regioni più grandi la Lombardia si conferma leader con sette presenze, distanziando nettamente Veneto ed Emilia Romagna (con due province ciascuna); una sola presenza per la Toscana e il Piemonte (Torino, al 15° posto). Nonostante Roma recuperi tre posizioni (ora è 27ma), il Lazio resta lontano dall’alta classifica, così come le principali regioni meridionali: Napoli, leader campana, è al 55° posto, Bari, la prima pugliese, al 62°, e Messina primeggia in Sicilia arrivando 72ma.

Il divario Nord-Sud

Si mantiene sempre elevato il differenziale tra i territori del Centro-Nord e quelli di Sud e Isole. Dopo l’11° posto di Cagliari bisogna scendere al 48° di Teramo e al 52° di Sassari. Le restanti province del Mezzogiorno fanno peggio; va però sottolineato l’ulteriore avanzamento di Napoli (dal 57° al 55° posto), in buona parte per lo scudetto nel calcio. Di rilievo il balzo dell’Aquila (dall’88° al 63° gradino), con il capoluogo “Città europea dello sport” nel 2022.

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