Agenti di polizia feriti per il lancio di pietre verso i vigili del fuoco e le forze dell’ordine che cercano di spegnere le vampe di San Giuseppe che sono state accese in ogni quartiere di Palermo. Anche quest’anno il piano di prevenzione non è riuscito a fermare una tradizione molto pericolosa.

Gli incendi da Borgo Vecchio allo Zen

Cataste immense di legno che sono state appiccate in centro come al Borgo Vecchio o in periferia allo Zen e a Brancaccio. Secondo un primo bilancio due agenti di polizia sono rimasti feriti: uno in via Stazzone e uno allo Zen. Sono stati colpiti dalle pietre lanciate da giovani e meno giovani a protezione delle vampe accese. In via Filippo Corazza i sassi hanno spaccato il vetro di un mezzo dei vigili.

Decine di roghi

I vigili del fuoco sono stati impegnati in decine di incendi in via Imera, in piazza Kalsa, in via Cimbali, in via Giuseppe Amari, in via Luigi Galvani, in via Erice, in via Francesco Crispi in diverse zone. “È una vergogna – dice un vigile del fuoco impegnato da questa mattina a spegnere le vampe – ovunque sassaiole e lancio di bastoni. Personale ferito e mezzi danneggiati. Mi vergogno di questa città”.

La prevenzione (fallita) dei giorni scorsi

Di giorno i vigili del fuoco, le forze dell’ordine e la Rap, che a Palermo gestisce la raccolta dei rifiuti, avevano ripulito i litorali, le piazze e le strade dalle cataste di legna ammucchiate per essere date alle fiamme in vista della festa di San Giuseppe. Ma la notte gruppi di ragazzi e adulti accatastano vecchi mobili e legna, come accaduto in via Bergamo, a due passi da via Oreto, dove una decina di giovani ha raccolto le pedane lasciate fuori da un deposito e ha creato un’altra catasta da dare alle fiamme per la tradizionale “vampa”.

Finita l’’operazione, in piena notte, gli autori della bravata hanno intonato cori, svegliando i residenti pria che arrivassero le forze dell’ordine. Stamattina, intanto, un falò si era già registrato in via Paladini, nei pressi di viale Michelangelo.

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