Martedì scorso non si votò. Oggi l’Ars ci riprova ad esprimere il parere obbligatorio per legge sulla richiesta di referendum popolare in Sicilia sul disegno di legge 199 che chiede di inserire nello Statuto siciliano la condizione di insularità.

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I tempi tecnici ancora ci sono ma oggi l’Ars dovrebbe pronunciarsi anche se la materia  l’ultima fra quelle inserite all’ordine del giorno

“I Siciliani non possono attendere ulteriori rinvii, per cui è fondamentale che nella seduta d’Aula venga trattato il disegno di legge sull’insularità per il quale sono state raccolte migliaia di firme su tutto il territorio regionale” dice  Vincenzo Figuccia, Deputato regionale e leader del movimento sicilianista CambiAmo la Sicilia, uno di coloro i quali si sono spesio per la proposta dall’Unione dei Siciliani.

“Lo Stato deve alla Sicilia oltre 150 miliardi di euro per la mancata applicazione dell’articolo 38 dello Statuto,
– prosegue Figuccia – con l’inserimento del principio di insularità, potremmo garantire una parità di trattamento ai nastri di partenza per i siciliani, rispetto ai cittadini italiani che sono nati e cresciuti in altre regioni della penisola”.
“Porti, infrastrutture, costo della benzina, sanità, – continua il parlamentare – sono solamente alcuni degli indicatori che testimoniano la sperequazione esistente nel nostro paese tra le regioni del nord e quelle del sud, con particolare riferimento a regioni come la Sicilia e la Sardegna”.

“È inaccettabile che ai siciliani che si spostano, spesso per necessità di natura professionale, sanitaria o scolastica, verso altre mete o al contrario che chiunque da altri luoghi voglia arrivare in Sicilia, debba sopportare dei costi dei biglietti aerei spropositati all’eccesso – iene a precisare Figuccia – Domani guarderò in faccia tutti i capigruppo e tutti gli stessi parlamentari di maggioranza e opposizione, per distinguere tra coloro che hanno veramente a cuore le sorti della nostra terra da chi, invece, pensa a barattare la dignità del popolo siciliano, allo scopo di arrivare a Roma con il cappello in mano per beneficiare di piccoli vantaggi”.

E sulla materia ieri l’eurodeputato Salvatore Cicu ha ricordato, con una lettera al Minisro Salvini, la sua di proposta in quesa direzione avanzata al parlamento europeo già nel 2016