Tre persone sono state iscritte nel registro degli indagati dopo le minacce e gli insulti comparsi sui social nei confronti del Capo dello Stato. Si tratta di Manlio Cassarà, Michele Calabrese e Eloisa Zanrosso.

La Procura di Palermo li accusa di attentato alla libertà del presidente della Repubblica e offesa all’onore e al prestigio del presidente della Repubblica, reati puniti fino a 15 anni di reclusione. L’inchiesta, aperta ieri, non è più a carico di ignoti. La Digos ha identificato gli autori dei post ingiuriosi accertando che non si trattava di fake. Decine di altre frasi minacciose apparse su altri profili sono al vaglio dei magistrati.

L’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Marzia Sabella e dal pm Gery Ferrara. Sia Cassarà che Zanrosso hanno già da ieri chiuso i loro account. Cassarà, palermitano, che aveva scritto “hanno ucciso il fratello sbagliato”, riferendosi all’omicidio di Piersanti Mattarella, fratello del capo dello Stato, assassinato dalla mafia nel 1980, è stato sommerso da post critici. Decine di persone hanno reagito condannando la frase. Calabrese era autore di un post analogo, mentre Eloisa Zanrosso aveva scritto: “ti hanno ammazzato il fratello, non ti basta?”. L’indagine è stata aperta a seguito di una segnalazione giunta in Procura.