La delibera sull’aumento dell’addizionale Irpef rimane in piedi per un solo voto. Altra seduta di fuoco questa mattina a Sala delle Lapidi, dedicata ad uno degli atti nevralgici del piano di riequilibrio e dei futuri bilanci del Comune di Palermo. Solo quindici i voti contrari al momento della verità, con i consiglieri del centrosinistra che hanno abbandonato l’aula per far decadere il numero legale. La seduta così si è chiusa, rinviando il confronto fra le forze politiche alla prossima settimana. Ciò in un contesto reso ancora più difficile dal caso in merito al contenzioso Amat.

Delibera sull’Irpef: quindici contrari, centrosinistra esce dall’aula

Una situazione che sembra essere l’inverso di quanto avvenuto in aula qualche mese fa sulla delibera relativa al piano triennale delle opere pubbliche. Quindici i voti contrari al momento della verità (2 di Oso, 5 di Italia Viva, 3 della Lega, 1 di Fratelli d’Italia, 1 di Sicilia Futura, 3 di Azione+Europa). Numeri non sufficienti per respingere l’atto, con il numero legale fissato a 16 in quanto si trattava di una seduta di prosecuzione. Decisiva l’uscita dall’aula dei consiglieri del centrosinistra rappresentato da PD-M5S-Sinistra Comune-Avanti Insieme. Scelta salutata da applausi di scherno da parte delle opposizioni.

Un’ex maggioranza a ranghi decisamente ridotti, visto che alcuni elementi avevano già abbandonato l’aula anzitempo, mentre altri sono rimasti a casa per motivi di salute. Una situazione sulla quale la capogruppo di Avanti Insieme Valentina Chinnici aveva chiesto un rinvio della discussione. Richiesta respinta dal presidente Totò Orlando, che ha messo in votazione l’atto.

“La maggioranza è scappata dall’aula”

Critico il consigliere comunale di +Europa Fabrizio Ferrandelli, che critica la condotta del centrosinistra in aula. “La maggioranza è scappata dall’aula al momento di votare la delibera che avrebbe bocciato il raddoppio dell’addizionale Irpef per i cittadini di Palermo. E’ l’immagine che meglio rappresenta questo triste finale di una stagione politica: sono in fuga di fronte alle loro le responsabilità. A Sala delle Lapidi siamo rimasti in quindici a resistere, ma è mancato il numero legale”

“A due mesi dalla fine della consiliatura – continua Ferrandelli – l’amministrazione comunale non può vincolare i prossimi venti anni della città. Orlando faccia un passo indietro. Toccherà al prossimo Sindaco discutere col governo nazionale la strada per risanare i conti di Palermo. Non è giusto che il fardello di responsabilità politiche ed amministrative venga scaricato sui cittadini palermitani, per questo continueremo a combattere per evitare che il conto, alla fine, lo paghino sempre i soliti”.

Il centrosinistra compatto: “Delibera Irpef necessaria per sbloccare bilanci del Comune”

Una spiegazione che arriva qualche ora dopo. I consiglieri di Avanti Insieme, PD e Sinistra Comune hanno affidato ad una nota la spiegazione della propria strategia d’aula. “Continua il circo mistificatorio della nuova maggioranza di centrodestra in Consiglio Comunale. Una coalizione che, pur avendo abbondanti numeri per votare gli atti, continua ad addossare colpe a chi ha semplicemente scelto di restare coerente al proprio mandato elettorale in questi cinque anni, senza cambi di casacca e salti della quaglia a convenienza. Siamo usciti dall’aula. Lo abbiamo dichiarato apertamente per evitare la bocciatura di un atto necessario per sbloccare finalmente i bilanci del Comune. Avevamo chiesto di trattarlo martedì prossimo, proprio perché volevamo essere tutti presenti, come sempre abbiamo fatto di fronte ad atti delicati, mettendoci la faccia e assumendoci tutte le responsabilità”.

“Siamo usciti – continuano gli esponenti di centrosinistra  – per denunciare l’ennesimo atto di arroganza del centrodestra e  del Presidente del Consiglio, che purtroppo non mostra più quella equidistanza e imparzialità che il suo ruolo esigerebbe. Se i consiglieri di centrodestra hanno veramente a cuore la città e vogliono scongiurare ulteriori aumenti delle tasse, si uniscano a noi per denunciare l’insufficienza dell’intervento dello Stato. Nonchè delle misure proposte da un governo di cui fanno parte molte delle forze politiche che hanno orchestrato questo blitz a uso elettorale. Noi a questi giochi non ci prestiamo e continueremo fino all’ultimo giorno a denunciare l’operato irresponsabile di chi, pur di fare l’ultimo sgambetto al sindaco, non fa che danneggiare la città”.

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