Arriva il “si” del Senato sul decreto aiuti bis. I componenti di Palazzo Madama hanno approvato il testo definitivo, al netto delle modifiche richieste. Due in particolare gli emendamenti che interessano Palermo sul fronte del piano di riequilibrio e dei conti comunali. Il primo, a firma dei senatori di Fratelli d’Italia, permette il ricorso alle risorse del comma 565 delle legge finanziaria per far fronte ai debiti finanziari. Fatto che, almeno per il 2022, permetterà di azzerare gli aumenti Irpef previsti dal piano di riequilibrio.
Il secondo, a prima firma di Davide Faraone e creato di concerto con il sindaco Roberto Lagalla e la vicesindaca Carolina Varchi, permette il superamento dell’impasse sul bilancio di previsione 21-23, attraverso l’approvazione diretta del rendiconto 2021. Il decreto adesso dovrà ricevere il via libera definitivo dalla Camera dei Deputati, che analizzerà il testo il prossimo 8 ottobre.
Sbloccare i fondi per i comuni in riequlibrio
Il primo emendamento, a firma Fratelli d’Italia, modifica il comma 565 dell’art.1 dell’ultima legge finanziaria. La disposizione in questione prevede un fondo, da circa 300 milioni, da destinare ai comuni in procedura di riequilibrio al fine di ripianare il disavanzo. La modifica permette di estendere la pertinenza delle risorse anche al rimborso dei debiti finanziari. Tradotto, nel caso di Palermo, la norma così emendata prevede, oltre al ripianamento del disavanzo per l’anno 2022, attualmente calcolato in 33 milioni di euro, l’azzeramento dell’aumento dell’addizionale Irpef per la sola annualità 2022. Una manovra che l’Amministrazione Orlando provò a mettere in pratica con una delibera di Giunta, poi respinta al mittente dalla Ragioneria dello Stato.
Con questo provvedimento invece, si aggira alla base il problema, modificando la disposizione alla fonte. Ciò consente di azzerare gli aumenti e di guadagnare tempo fino all’instaurazione del nuovo Governo. Soggetto con cui poi proprio l’Amministrazione Comunale dovrà interfacciarsi per rimodulare le risorse previste dall’accordo con lo Stato, attualmente calcolate in 180 milioni da modulare in vent’anni. Altra previsione normativa dell’emendamento riguarda il termine di revisione del piano di riequilibrio, che viene così esteso dal 28 febbraio al 31 marzo 2023.
Le modifiche al TUEL
L’altro emendamento, a firma Faraone, inserisce due nuovi commi (l’8 bis e l’8 ter) all’interno dell’art.151 del TUEL (Testo Unico Enti Locali). Tale cambiamento permette di superare le criticità legate al bilancio di previsione 21-23, attualmente commissariato e in attesa di approvazione dal Consiglio Comunale. Secondo quanto previsto dall’art.8 bis, “se il bilancio di previsione non è deliberato entro il termine del primo esercizio cui si riferisce (21-23), il rendiconto della gestione relativo a tale esercizio è approvato indicando nelle voci riguardanti le “Previsioni definitive di competenza» gli importi delle previsioni definitive del bilancio provvisorio gestito nel corso dell’esercizio. Fermo restando la procedura prevista dall’articolo 141 e dall’articolo 52 del decreto legislativo 26 agosto 2016, n. 174, l’approvazione del rendiconto determina il venir meno dell’obbligo di deliberare il bilancio di previsione dell’esercizio cui il rendiconto si riferisce“.
Varchi: “Riscriveremo piano di riequilibrio senza aumentare tasse”
Soddisfatta del risultato raggiunto il vicesindaco Carolina Varchi. L’esponente di Fratelli d’Italia ha seguito da vicino l’iter istituzionale delle modifiche al decreto aiuti bis.
“È un emendamento importante che consentirà al Comune di Palermo di rispettare la roadmap che la nostra amministrazione ha stabilito per mettere in regola i conti della città – sottolinea la parlamentare. Fratelli d’Italia, grazie alla tenacia del nostro gruppo in Senato, ha contribuito ad accogliere le istanze della città. Ringrazio i tecnici che ci affiancano e che hanno immaginato con noi queste soluzioni, poi tradotte in emendamento. Ringrazio Italia Viva e tutte le forze politiche che hanno contribuito allo sforzo necessario per tirare Palermo fuori dall’isolamento istituzionale in cui era sprofondata negli ultimi anni. Riusciremo a riscrivere il piano di riequilibrio senza aumentare le tasse”.
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