Un sequestro preventivo in un locale corso Vittorio Emanuele e multe salatissime per diverse irregolarità a seguito di un’ispezione di un’attività in via Cavour nel cuore della movida palermitana. Questo il bilancio dei controlli alto impatto dello scorso weekend operati dagli agenti della polizia municipale del capoluogo siciliano. In totale, sono stati elevati verbali per quasi 18 mila euro.

Locale sequestrato a corso Vittorio Emanuele

Nel caso del locale in corso Vittorio Emanuele, il sequestro preventivo si è reso necessario per violazione dei sigilli ad opera del titolare. L’attività, infatti, era stata già sottoposta a sequestro penale dagli agenti della Polizia Municipale lo scorso 17 febbraio, durante un altro servizio di Alto Impatto.

Durante il controllo dei giorni scorsi, l’esercizio commerciale era aperto al pubblico con all’interno avventori dediti al consumo di alimenti e bevande. Particolare impossibile da trascurare, all’interno del locale non erano presenti né materiali edili, né attrezzature riconducibili ai lavori per la messa in sicurezza e la rimozione delle rilevanti criticità strutturali dell’immobile, che avevano condotto gli agenti al primo sequestro.

Contestazioni e denunce

Diverse le contestazioni elevate. L’attività non aveva né Scia per la somministrazione di alimenti e bevande (multa di 5mila euro) né Scia sanitaria, con verbale di accertamento dell’importo di 3.000 euro.

Il titolare (o custode giudiziale) è indagato per violazione dei sigilli per ordine dell’autorità giudiziaria apposti al fine di assicurare la conservazione dell’immobile; per sottrazione di cosa sottoposta a sequestro disposto nel corso di un procedimento penale e perché avendo la custodia di una cosa sottoposta a sequestro nel corso di un procedimento penale, per colpa ne cagiona la dispersione, ovvero ne agevola la sottrazione.

Quasi 10mila euro di multa a locale in via Cavour

Nel secondo locale dopo un’attenta attività di osservazione nelle adiacenze dell’esercizio commerciale, gli agenti notavano che agli avventori venivano somministrate al banco, dopo l’orario consentito, bevande alcoliche e superalcoliche, consumate, poi, in uno spiazzo adiacente. Gli uomini della polizia municipale hanno accertato anche che il lavoratore dipendente, addetto alla vendita delle bevande, identificato dagli agenti, insieme a tre avventori, era privo del prescritto titolo professionale necessario per la manipolazione e somministrazione di alimenti e bevande.

Queste le contestazioni ed i verbali: 6.666,67 euro per la vendita di bevande acoliche e superalcoliche oltre l’orario consentito; 2.000 euro per gravi ed evidenti carenze igienico sanitarie e strutturali; 1.000 euro perché dipendente dell’attività era privo dell’attestato di alimentarista. Immediata l’interruzione dell’illecita vendita delle bevande alcoliche.