Prima il ridicolo tira e molla con Ismaele La Vardera e con Nuccio Di Paola, poi a “buca” data anche dal Pd.  Dopo i tentativi di isolare la Democrazia cristiana venuti dagli stessi alleati del centrodestra durante la ricerca di una casa per i candidati democristiani in occasione delle elezioni europee, adesso tocca anche alle opposizioni tentare di prendere le distanze dal partito di Totò Cuffaro. L’occasione è stata data dalla scuola di formazione politica alla quale, all’ultimo momento, decidono di non partecipare anche gli esponenti del Pd.

L’annuncio del Pd

Lo fanno con un annuncio pubblico firmato dall’ufficio stampa del gruppo del Partito Democratico all’Ars di poche righe. Recita così: “alla luce della mancata partecipazione di alcuni esponenti delle opposizioni e del dibattito che si è sviluppato successivamente all’iniziale adesione, il capogruppo PD all’Ars Michele Catanzaro ed il parlamentare regionale Antonello Cracolici, ringraziando gli organizzatori per l’invito ricevuto, li hanno informati della decisione di non confermare la loro presenza agli eventi in programma a Ribera”.

Le polemiche in questione altro non sono che il noto tira e molla con La Vardera e Di Paola c he nel tempo ha assunto i contorni di una telenovela, la l’intento di isolare il partito di Cuffaro, che nelle urne è tutt’altro che isolato, è abbastanza chiaro. Se Cuffaro non aveva replicato a La Vardera e Di Paola, stavolta, invece, sceglie di ricordare, fra le righe, i trascorsi insieme agli “amici” del Pd vanificando il tentativo di distanza politica, almeno per chi la politica la comprende

La replica di Cuffaro

“Ho dovuto, a volte con tristezza, prendere atto che persone che avevano issato nel passato il vessillo etico nei miei confronti e brandito contro di me la bandiera della moralità, essi stessi, nel tempo, questo diritto hanno perso cercando nell’oblio la loro difesa e, ahimè, nel silenzio tardivo, il loro ristoro” scrive in una nota Totò Cuffaro, segretario nazionale della DC.

Sofferenza e amarezza

“Con grande sofferenza e sorretto dalla speranza ho mantenuto la calma sapendo di dovere avere fiducia nella mia coscienza e non ignorando però i loro giudizi. Ho aspettato, e adesso aspetto ancora, senza preoccuparmi, di attendere e, neppure, di essere oggetto di non buone e ipocrite attenzioni e imponendomi di non dare spazio al risentimento e, comunque, di non ostentare sicurezza, ma necessaria umiltà. Sforzandomi però di dare al mio sogno le sue giuste ragioni sopportando, non con rassegnazione, ma con resilienza di veder le cose in cui credo e per cui ho dato la vita oltraggiate e, però, pronto e con immutata passione a riprenderle e portarle avanti senza farmi condizionare da chi pensa di poter ancora utilizzare, in quello che, nella mia idea,
dovrebbe essere un confronto politico, strumenti logori e inappropriati”.

Andremo avanti contro pregiudizi effimeri

“Anche stavolta andremo avanti con l’amarezza della mancata conferma al corso di formazione di uno stimato presidente dell’antimafia regionale e del capogruppo del PD col quale non per poco tempo abbiamo condiviso partito idee e valori. Ma forse è giusto così, i tempi della politica
cambiano e ci cambiano. Le storie di ciascuno di noi sono punteggiate da verità che sono difficili da uccidere e da pregiudizi e ipocrisie per loro natura effimeri”.