I rapporti degli imprenditori con le banche non sono mai stati semplici, sopratutto al sud, ma in questo periodo di pandemia e crisi diffusa rischiano di diventare ulteriormente complicati se non si ha cura di gestirli in maniera accorta e consapevole dei diritti e delle tutele che anche le imprese possono vantare nei confronti del sistema bancario.
E’ questa una delle storie che raccontiamo oggi, quella di un imprenditore edile siciliano che è sempre stato puntuale a pagare tutti i costi bancari, anche se particolarmente alti, ma la crisi del settore ha ridotto al minimo le sue entrate e le Banche, invece di aiutarlo, sono state le prime a richiedere subito il rientro dei soldi prestati, iniziando le procedure esecutive per il recupero coattivo.
Anche in questo caso “il copione” è stato lo stesso, ma la società edile debitrice ha chiesto aiuto ai legali dello Sportello Tutela Credito, che sono subito intervenuti per bloccare i creditori, citando le Banche per la restituzione degli interessi ultralegali ed usurai pagati in più, dopo aver fatto controllare tutti gli estratti conto alla Finlegal Consulting, società di consulenza bancaria.
Con l’aiuto dell’Associazione, sempre a fianco di imprese e consumatori che hanno problemi con la Banca e soprattutto con l’assistenza degli avvocati messi a disposizione della società debitrice, il Tribunale di Palermo con una prima sentenza del 25.09.2019 annullava per intero le pretese creditorie di Banca Intesa nei conti correnti e pertanto da creditrice di oltre € 100,000, diventava debitrice di circa € 8.000, con la condanna altresì al pagamento delle spese processuali pari ad oltre € 10.000, confermando così le risultanze peritali della Finlegal Consulting.
Il Giudice infatti ha rilevato la mancanza del contratto di apertura di conto da parte della Banca in violazione dell’art. 117 del Testo Unico Bancario e dei principi di correttezza e di buona fede previsti dall’art. 1375 del codice civile e la violazione della normativa bancaria e di conseguenza ha condannato la Banca.
Peraltro, sempre il Tribunale di Palermo, con altra sentenza del 04/08/2020 ha altresì condannato un’altra Banca alla restituzione di oltre € 50.000. Il Giudice, infatti, ha evidenziato la presenza di interessi ultralegali e la “indeterminatezza delle modalità di calcolo della commissione di massimo scoperto indicata in contratto con la mera previsione dell’aliquota, senza specificazione della base di calcolo e della periodicità”, ordinando la restituzione di tali importi all’impresa.
“E’ triste constatare” precisa l’avv. Andrea Garibaldi Pace che ha assistito in giudizio la società, “che molte Banche hanno applicato negli anni scorsi, costi ed interessi spropositati ai propri clienti, soprattutto imprenditori, che si sono trovati di colpo in una situazione difficile per la costante diminuzione della loro attività e nel contempo a doversi difendere dalle pretese dei creditori, che pretendono il pagamento immediato di quanto loro dovuto”.
“Dobbiamo aiutare le nostre imprese in difficoltà!” aggiunge il Presidente dello Sportello, dott. Domenico Sammarco, “artigiani, commercianti e piccole industrie hanno già ricevuto migliaia di decreti ingiuntivi ed altri migliaia sono già stati richiesti dagli Istituti di Credito in tutti i Tribunali dell’Isola”.
“Oggi è indispensabile un intervento del legislatore a favore della imprenditoria siciliana, che rischia di non lavorare più “.
Lo Sportello, (www.sportellotutelacredito.com) sito a Palermo in corso Alberto Amedeo n. 224, ha attivato un call center, al numero 091334492, al quale è possibile chiamare per avere gratuitamente informazioni e consulenza immediata su mutui e conti correnti e per la tutela dei propri diritti contro la vessatorietà di Banche Finanziarie.
Inoltre la Finlegal Consulting effettua un controllo gratuito dei conti correnti affidati alle imprese in difficoltà, rivolgendosi, direttamente al numero 0913819516.
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