La Palermo dei primi anni novanta, in tutta la sua decadente magnificenza da un lato, il degrado, l’oppressione e la prostituzione dall’altro.

Questa la rappresentazione del romanzo d’esordio di Fabio Giallombardo “La bicicletta volante”.

Dopo i numerosi attestati di stima, gli incontri con gli studenti nelle scuole del territorio nazionale, la vittoria del premio Ninni Cassarà 2015, lo scrittore è, oggi, tra i finalisti della seconda edizione del Premio Piersanti Mattarella “Il recupero del senso del dovere”, promosso dalla onlus Memoria nel Cuore e dal Comune di Terrasini, per ricordare la figura dell’uomo politico assassinato dalla mafia.

Il romanzo, che ha permesso all’autore l’ammissione alla finale, è una storia dalla narrazione avvincente, tra realismo e utopia, in cui, nella trama come nello stile, l’alto e il basso si mescolano fino a confondersi. Oggetto della narrazione, la storia siciliana, e più in generale italiana, degli ultimi venti anni e i suoi intrecci tra mafia e politica.

C’è poi Milano, la “terra promessa”, la ricca città del nuovo millennio, metafora di rinascita e riscatto, ma anche il luogo dove riaffiorano tutti i fantasmi del passato.