Senza bretella di raccordo la cittadella della polizia di Boccadifalco non può ricevere l’agibilità. Una posizione ferma quella del Comune di Palermo che ora però dovrà cercare di ammorbidire. A chiederlo è il Viminale che vorrebbe iniziare a posizionare qualche ufficio all’interno dell’enorme complesso immobiliare realizzato nelle vicinanze dell’aeroporto di Boccadifalco.
Quello che servirebbe è una strada di raccordo tra via Pitrè e via Leonardo Da Vinci che, tra l’altro era stata contemplata dal piano di lottizzazione approvato dal Consiglio comunale nel 2009. La strada dovrebbe essere costruita mentre inizieranno i lavori di costruzione del secondo lotto del mega complesso immobiliare.
Secondo quanto riporta il Giornale di Sicilia, il dirigente Sergio Maneri ha scritto al Prefetto, al ministero e al provveditorato interregionale alle opere pubbliche sostenendo che la proposta di deliberazione per dare il via libera alla seconda fase dei lavori sarebbe già stata trasmessa al Consiglio comunale ma Totò Orlando, presidente del Consiglio comunale, dice di non aver mai ricevuto il documento.
La bretella stradale servirà ad alleggerire il traffico che in futuro diverrà più intenso non appena entreranno a pieno regime gli uffici. Il Viminale ha già richiesto di trasferire una cinquantina di dipendenti all’interno del nuovo palazzo ma il comune ha risposto con un secco no, sostenendo che prima serve la realizzazione della bretella.
La cittadella della polizia è considerata “di preminente interesse nazionale”. Ospiterà uffici strategici come questura, polizia stradale, reparto prevenzione crimine, squadra mobile, ufficio sanitario provinciale, nucleo operativo di protezione, centro sanitario polifunzionale, polizia di frontiera, la scientifica e altre strutture. Il valore dell’intervento è stimato intorno ai 250 milioni di euro.
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