“La città dei poveri” è la video inchiesta realizzata da Massimo Minutella e Antonio Turco. Alla vigilia di Natale, Massimo Minutella è entrato dentro la Missione Speranza e carità, l’opera caritatevole fondata esattamente trenta anni fa dal missionario Biagio Conte.  Il progetto rientra nel solco delle “inchieste gentili” di Minutella,  un modo di affrontare con un tocco d’umanità, quelle storie di cronaca e società talvolta scomode e spesso indicibili.

“La città dei poveri”, il volto nascosto di Palermo

“Ci stiamo avvicinando alle festività natalizie – racconta Minutella – un momento che deve rappresentare gioia e serenità per tutte le famiglie, mentre attraversiamo anni difficili e complicati come quelli che stiamo vivendo. Ho deciso di realizzare questo reportage per mostrare un volto di Palermo che spesso tendiamo a dimenticare. Ma esiste quel volto, ed è Palermo, quella parte di Palermo che non vogliamo o non abbiamo il coraggio di guardare in faccia. E’ il mondo di centinaia e centinaia di invisibili, persone come noi finite però ai margini della società. Oggi sono senza un lavoro, senza una casa, senza una famiglia e spesso senza neanche più speranza”.  Il video racconto “La città dei poveri” è un progetto di Blogsicilia.it, scritto da Massimo Minutella per la regia di Antonio Turco.

“La città dei poveri”, la storia di Giuseppe che dorme nei cartoni

In questa videoclip tratta dal documentario, Massimo Minutella intervista Giuseppe. E’ l’uomo che ha deciso di continuare a vivere nei cartoni. Da quattro anni, Giuseppe è ospite della Missione Speranza e carità. Per lui c’è sempre un pasto caldo e un giaciglio dove dormire. Ma Giuseppe continua a dormire sopra a un cartone.  Lo ha messo sotto al materasso. ” Mi tiene caldo” – racconta – mentre è sdraiato avvolto dalle coperte. Ha il volto distrutto dalla fatica, i suoi capelli ormai quasi del tutto bianchi sono il segno di una fatica che corre più veloce della sua stessa età. E’ un parcheggiatore. Racimola ogni giorno pochi spiccioli. Per vivere, però, ha bisogno dei sostegni e degli aiuti che soltanto la Missione fondata da Biagio Conte riesce a garantire.  Ma Giuseppe ci lascia una speranza. Nonostante la vita l’abbia piegato, ridotto alla miseria, il suo congedo da Massimo Minutella è l’urlo di un uomo che non si vuole arrendere: “Io ancora ma’ spirugghio”.

 

 

 

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