Un crollo del 50 per cento di operai attivi in dieci anni, 871 imprese edili attive in meno nello stesso arco di tempo e un imponibile contributivo sceso da quasi 152 milioni di euro nel 2006-2007 ai 100 milioni del 2016-2017.

Sono i numeri, impietosi, della Cassa edile di Palermo, l’Ente bilaterale di mutualità e assistenza in edilizia del capoluogo siciliano, che traccia un bilancio nero dell’andamento del comparto delle costruzioni una volta locomotore dell’economia locale. Gli indicatori dello stato di salute dell’edilizia palermitana fanno segnare una costante curva decrescente che va avanti ormai da un decennio.

Oltre ad operai e imprese attive a Palermo e provincia sono negativi anche i saldi relativi alla massa salariale (-14,48 per cento da ottobre 2016 a settembre 2017) e alle ore ordinarie (-14,29 per cento).

Un ulteriore termometro dello stato di salute del settore che vive in apnea è il sorpasso per la prima volta delle committenze private su quelle pubbliche, numeri che la dicono lunga sull’assenza di investimenti nelle opere nonostante gli annunci della politica che puntualmente rimangono sulla carta.

“L’instabilità politica degli ultimi mesi del 2017 che ci ha dato un nuovo governo regionale solo a ridosso delle vacanze natalizie – commenta il comitato di gestione della Cepima – non ha certo favorito gli investimenti e un nuovo impulso al comparto delle costruzioni.

“In più – prosegue il comitato – la crisi di aziende impegnate in grandi opere come il passante ferroviario di Palermo ha determinato un aggravio di negatività nei numeri che hanno caratterizzato la coda dello scorso anno. A questo si è aggiunta una incertezza sulla guida del Paese Italia che fino a poco tempo fa ha condizionato la formazione di un governo centrale indispensabile per l’orientamento degli investimenti e dell’edilizia anche sul nostro territorio. L’auspicio per l’imminente futuro è che con l’insediamento di un nuovo governo nazionale i tasselli della politica vadano tutti al loro posto e il comparto edile possa ripartire, anche a Palermo. Purtroppo si continua a registrare un trend negativo nel settore dell’edilizia, con un calo marcato delle opere pubbliche. E questo avviene in presenza di investimenti pubblici previsti e annunciati dal comune di Palermo, dall’area metropolitana e dalla Regione ma con i cantieri che non vengono aperti. Secondo i dati Urega, tra la provincia di Palermo e il comune non si riescono a definire gare per appalti di opere pubbliche per un valore che ammonta a circa 30 milioni di euro. I cantieri edili non si aprono e quelli aperti vanno a rilento”.