‘Non resta più niente’. E’ uno sfogo amaro quello di una commerciante che operava su Monte Pellegrino. Teme che adesso non salirà più nessuno per lungo tempo per una passeggiata, per andare al santuario per una scampagnata sul Monte.
Le immagini dei danni sono tremende da Messina a Palermo passando per Lascari e Cefalù. Su Monte pellegrino si sale solo accompagnati dalle Forze dell’ordine. Distrutti i boschi, devastate tre abitazioni, distrutto anche il chiosco delle panelle che è andato a fuoco in pochi minuti senza che si riuscisse a contrastare le fiamme.
Sotto le macerie covano ancora focolai che i vigili del fuoco stanno spegnendo uno ad uno. sul fronte opposto del Monte i canadair continuano con i lanci d’acqua per tenere bassa la temperatura ed evitare la ripresa del fuoco.
L’incendio si sarebbe potuto contenere se non evitare. Sarebbe bastata una minima prevenzione sulle sterpaglie alle falde del Monte che,peraltro, sorgono a pochi metri dal distaccamento della Forestale. Ma sarebbe bastato perfino un intervento alle prime avvisaglie per evitare che il fuoco si propagasse.
Distrutta la vegetazione ai margini della strada, quella boschiva e così via. Immagini di devastazione. Per il ritorno alla normalità ci vorranno mesi, forse anni.
Fra le fiamme sono morti anche molti animali fra cui diversi cani randagi. Si è salvato, invece, nonostante la baracca del suo padrone fosse avvolta dalle fiamme e lui intrappolato dentro, panello, il cane del friggitore di Monte Pellegrino che ora diventa il simbolo della speranza di Monte Pellegrino
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