La commissione bilancio dell’Assemblea regionale siciliana ha tagliato di due milioni le assegnazioni alle istituzioni culturali. “Questi tagli uccideranno la cultura”. E’ l’allarme lanciato da un gruppo di associazioni e di istituti tra cui l’Istituto Gramsci siciliano, il museo Mandralisca, il museo delle marionette “Antonio Pasqualino”, la Fondazione Piccolo di Calanovella, la Fondazione Ignazio Buttitta, l’Istituto siciliano di studi bizantini e neoellenici.

Queste istituzioni sono seriamente preoccupate che i tagli, superiori al 30 per cento rispetto alla dotazione del 2015, mettano a repentaglio la loro stessa sopravvivenza. “Negli ultimi anni le politiche culturali della Regione – scrivono – sono state caratterizzate da una progressiva riduzione dei fondi: da circa 11 milioni si è passati ai 4,5 della proposta attuale destinati non solo alle istituzioni culturali ma anche a soggetti afferenti ad altri settori e ad altri assessorati”.

“I fondi sono tra l’altro attribuiti – continuano – con un sistema farraginoso e complesso che, invece di premiare le poche eccellenze, frammenta le poche risorse impegnate con assegnazioni a una miriade di associazioni dalla incerta valenza culturale e scientifica”.

“Le difficoltà delle istituzioni culturali più rappresentative sono accentuate dalle lungaggini burocratiche : ad oggi non hanno ricevuto il saldo del contributo per il 2014 e l’intero 2015. Va sottolineato – concludono – che scelte discutibili sottraggono alcuni enti privilegiati alla valutazione del bando pubblico riportando così in vita la famigerata tabella H la cui abolizione, peraltro parziale, è durata solo un anno”.

La nota si conclude con una richiesta “Le istituzioni culturali sottoscritte chiedono che le assegnazioni, già insufficienti nel 2015, siano almeno mantenute come condizione indispensabile per lo svolgimento delle loro attività”.

(nella foto una protesta dello scorso anno)

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