È di qualche ora fa la notizia che Marianna Caronia ha detto addio alla Lega. Il gruppo parlamentare all’Ars si era formato a gennaio; in mezzo anno ha visto allontanarsi ben due parlamentari: prima Giovanni Bulla, ora Marianna Caronia.

Nel gruppo salviniano all’Assemblea regionale, restano solo in due. Eppure, nonostante la minima rappresentanza, la Lega in Sicilia esprime un assessore regionale: Alberto Samonà. La sua nomina è stata al centro di aspre polemiche da parte di molti siciliani che si sono riuniti nel gruppo No Beni culturali alla Lega Nord – Musumeci dimettiti! che conta 50 mila iscritti.

«Quando Musumeci ha nominato un esponente della Lega ad assessore regionale ai Beni culturali e all’identità siciliana, il gruppo all’Ars del partito era composto da quattro elementi. Un numero che ci era parso già allora ridicolo e insufficiente a legittimare la presenza in giunta. A maggior ragione ora, dopo che Bulla e Caronia hanno abbandonato la barca, come si può ritenere legittima la presenza di Samonà in quella poltrona?» dichiara Loretta Nicolosi, portavoce per la provincia di Catania.

«La Caronia, nella nota diffusa, lamenta la mancanza di democrazia all’interno del partito e risulta pure molto critica rispetto all’operato. Dice di aver assistito a una politica basata unicamente su una sterile retorica senza alcuna proposta. Verrebbe da dire che ha scoperto l’acqua calda. E’ sempre stata questa la natura della Lega: chiediamo a Musumeci di revocare la delega» continua Domiziana Giorgianni, portavoce del gruppo per la provincia di Messina.

«Ormai quelle poche, forzate argomentazioni sulla presunta legittimità dell’incarico crollano definitivamente. La Lega – ora più di prima – non ha il diritto di far parte del governo siciliano», conclude Sofia Rosano, a nome del gruppo per la provincia di Palermo.

Dopo l’abbandono della Lega di Marianna Caronia il gruppo contrario alla nomina di Samonà in Giunta torna dunque all’attacco.

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