La legge di riforma del sistema termale in Sicilia è “un disegno di legge estremamente tecnico ma dai risvolti politici importantissimi”. Lo ha detto a Casa Minutella, Eleonora Lo Curto, deputata Udc e prima firmataria del ddl, attualmente in discussione all’Assemblea Regionale siciliana. “Ritengo che sia un disegno di legge strategico per creare sviluppo, occupazione, lavoro e benessere”, spiega Lo Curto, che sottolinea come la riforma possa essere un puntello decisivo per creare “turismo di qualità in una visione d’insieme del territorio siciliano che, grazie a Dio, è ricco di ogni bene sia dal punto di vista paesaggistico, sia dal punto di vista archeologico ed enogastronomico”.
La legge di riforma del sistema termale in Sicilia, le regole da cambiare hanno 65 anni
La legge punta a creare un sistema del wellness in Sicilia, rinnovando le previsioni normative. In Sicilia, il settore termale è regolato, spiega la parlamentare centrista “da una vecchia legge mineraria la numero 54 del 1956“. Per Lo Curto, quindi, bisogna “innovare, nella direzione di creare una nuova cultura del benessere”,. Per anni l’intero sistema era percepito come esclusivamente legato alla cura della salute. Il sistema era a carico del Sistema nazionale sanitario: “si potevano fare le cure termali con pochi soldi praticamente quasi a zero -spiega Lo Curto – adesso, tutto questo è crollato”.
Secondo la parlamentare Udc, il fatto che la legge sia necessaria è dimostrato proprio dalla chiusura di alcuni dei principali siti termali siciliani. “La chiusura di Acireale e di quelle di Sciacca, dimostrano la necessità di una riforma del settore. Quelle chiusure hanno creato un grave danno economico a quei territori, ma in generale alla Sicilia”.
Si va avanti, secondo la promotrice della legge, in quella che si può definire “la stagione della sopravvivenza, una stagione legata alle concessioni che si sono rinnovate decenni per decenni e decenni all’infinito senza che però questo abbia determinato un cambiamento di rotta nelle strategie”.
La legge di riforma del sistema termale in Sicilia crea sviluppo e occupazione
Per presentare il disegno di legge, spiega Lo Curto, “abbiamo lavorato con il contributo di valenti economisti di studiosi di operatori e stakeholder del settore termale, ed è possibile prevedere che lo sviluppo di questo nuovo sistema termale faccia crescere lavoro e occupazione, anche con nuove professionalità che si possono formare a sostegno di questo comparto”.
Con questa norma possibile accesso al Pnrr
“Questa iniziativa parlamentare sarà l’orgoglio di questo Parlamento, eravamo pronti per il voto già questa settimana ma proprio per accogliere alcuni suggerimenti degli operatori la procedura è stata rinviata di qualche giorno. Questa norma è in linea con le direttive europee sulla concorrenza. Quindi è una norma che tutela il settore ed evita gli oligopoli. Per la prima volta la Sicilia sarà all’avanguardia in materia di disciplina europea”.
“Non è una legge punitiva – conclude Lo Curto – noi vogliamo solo promuovere lo sviluppo seguendo i criteri della della libera concorrenza perché sappiamo che la libera concorrenza fa bene al mercato fa bene all’economia produce ricchezza. Vogliamo rendere produttiva questa risorsa e renderla produttiva. E’ la strada principale per creare una vera destagionalizzazione del turismo in Sicilia”. La legge, secondo la deputata regionale, consentirà al settore di accedere alle risorse del Pnrr.
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