La manta, ritrovata nel porticciolo palermitano, è stata portata all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia che in attesa di una necroscopia completa, ha effettuato i prelievi per l’identificazione della specie e i tamponi dalle apertura naturali.


L’esemplare pesa circa 400 chili, è lungo 378 centimetri e largo 330 centimetri. I dati biometrici saranno inseriti nella banca dati internazionale sugli elasmobranchi (Medlem).

“Se qualcuno avesse segnalato la presenza della manta ancora in vita – ha detto Salvatore Seminara, commissario straordinario dell’Izs Sicilia – avremmo provato a spingerla a largo e probabilmente non sarebbe rimasta ferita. Vista l’importanza e la rarità di questo esemplare nel Mediterraneo – continua Seminara – si sta ipotizzando di poterla tassidermizzare o di metterla in una teca con un liquido per la conservazione e di utilizzarla a scopo didattico-divulgativo”.

“Il diavolo di mare o manta mediterranea nome scientifico Mobula mobular è un pesce cartilagineo diffuso nel Mar Mediterraneo e nell’Atlantico orientale, al largo delle coste dell’Irlanda fino alle acque meridionali del Portogallo, isole Canarie e Azzorre comprese. Essendo una specie epipelagica, vive sulle piattaforme continentali, non lontano da coste e isole – dice Bruno Zava esperto biologo faunista responsabile della Wilderness – L’esemplare un maschio Presenta un corpo compresso verticalmente, con due enormi pinne pettorali, somiglianti a delle ali. La coda è sottile e allungata, costituita da una spina che può usare come arma di difesa. Gli occhi sono sul dorso mentre sul ventre ci sono la bocca e le fessure branchiali. Raggunge la dimensione massima di 5,2 metri.

Mobula mobular ha un basso tasso di riproduzione, dando alla luce un solo piccolo per volta, con un periodo di gestazione di circa 24 mesi. Di conseguenza è molto sensibile ai cambiamenti ambientali ed alla pesca.

Si nutre di piccoli pesci e crostacei.