Un Festival dal sound underground tra il cielo stellato e l’apertura su una vista mozzafiato: il Castello della Zisa di Palermo illuminato, un Festival di quelli che fa vibrare i timpani, palpitare il cuore, alzare le mani al cielo e ballare a due passi dalle casse.

Un Festival che avvicina sempre un po’ di più Palermo all’Europa, a cui non si può più rinunciare perché si è imposto sulla scena cittadina anno dopo anno. Prenderà il via il 31 agosto la quinta edizione del Beat-Full Festival che per quest’anno conferma come location uno degli scenari più suggestivi e adatti ai suoi contenuti, i Cantieri Culturali alla Zisa. Il Beat-Full è Promosso dall’Associazione Culturale DB col patrocinio del Comune di Palermo e con la collaborazione di Almendra Music, Skip La Comune, Discover, FatSounds, Livio Spallino, Moltivolti, Porcorosso ed Emmelab.

Saranno tre giorni dal respiro internazionale dove ad essere protagonista sarà l’eccellenza musicale underground, grazie ad un lavoro di ricerca e di profonda passione che gli organizzatori ogni anno dedicano alla line up del Festival. Tre giorni dedicati alla musica e a chi la ama, ogni giorno i cancelli dei Cantieri Culturali apriranno i battenti alle ore 17 proponendo fino alla notte le sonorità più varie dello scenario underground nazionale e internazionale che si alterneranno sul palco della Zisa.

Si partirà giovedì 31 Agosto con gli Omosumo, si continua con il rock dei Zen Circus e si conclude con i ritmi a levare dei salentini Sud Sound System.
Venerdì 1 settembre sul palco si alterneranno Peawees, Kaos One & Dj Craim, Belzebass e a chiudere Paolo Baldini Dub Files.
Sabato 2 settembre, giorno di chiusura di questa quarta edizione del Beat-Full Festival, vedrà sul palco Ghali e infine la grande festa finale curata dalla crew del Popshock.

Ma le novità per questa quinta edizione non finiscono qui, “A questi nomi si aggiungeranno Dj e band locali – dicono gli organizzatori – stiamo definendo la line up, ma ci teniamo tanto a dare visibilità e spazio alla musica della nostra terra”.