Della festa del Primo maggio non ci va di parlare. Non ci sembra utile ricordarne le origini, le gesta, gli avvenimenti storici che lo hanno caratterizzato. Di questo primo maggio, di questa festa dei lavoratori, resta soltanto, ai nostri giorni, il concertone di Roma e l’abitudine di grasse “mangiate”, barbecue e bevute in compagnia.

Una festa bagnata, quella di quest’anno: la pioggia ha spento in gran parte della Sicilia la velleità di festeggiare anche per gli estremisti del pic nic, quelli che non si arrendono nemmeno ai terreni bagnati ed ai temporali e che non rinunciano alla gita fuori porta per nessun motivo.

Sembra proprio che il meteo stia dicendo ai siciliani basta: basta con  la festa del Lavoro (che non c’è)  e dei Lavoratori (in nero e precari). Basta con le manifestazioni sindacali, con le celebrazioni auto referenziali, con le dichiarazioni di intenti che ogni anno sono sempre le stesse e vengono riprese, copiate ed incollate, dai soliti maggiorenti della politica e delle strutture sindacali di ogni sigla.

Se il lavoro non c’è, non c’è quello regolare, se essere lavoratore è una ambizione dei più giovani più che una condizione comune ai più, cosa c’è da festeggiare in questo primo maggio di ogni anno?

E tutto questo nel giorno dopo in cui Matteo Renzi ha “onorato” la Sicilia con la sua visita condita dauna inaugurazione fantasma e da quei patti per Catania e Palermo che se da un lato testimoniano che del resto della Sicilia a questo giovane Premier non importa nulla, dall’altro confermano che l’interesse per la Sicilia da parte dei leader nazionali  emerge solo nei momenti in cui si approssimano le scadenze elettorali.

IL VIDEO DI RENZI CHE FIRMA IL PATTO PER CATANIA

Il VIDEO DELLA FIRMA DEL PATTO PER PALERMO

Renzi è andato via dalla Sicilia proprio alla vigilia di questa festa ipocrita quasi a voler certificare, testimoniare e decretare in via definitiva che è inutile, in Sicilia, guardare avanti, che qui, dalle nostre parti, è sufficiente far finta di inaugurare una infrastruttura quando soltanto si tratta di una riparazione necessaria. Ed è stato un bagno di folla. Una folla di portaborse, politici di prima, seconda, terza e quarta linea, beneficiati dal potere ricostituito in stile neo berlusconiano o neo Yuppie.

Il VIDEO DELL’INAUGURAZIONE DEL VIADOTTO HIMERA

Ma intanto il lavoro non c’è, il job act è una grande successo soltanto per chi lo ha inventato, lo sviluppo in Sicilia declina, chiudono le aziende e gli incubatori. A noi resta l’amarezza di vedere quel codazzo del Premier, composto ieri tra gli altri dal Presidente della Regione, dai Sindaci, da sottosegretari e giornalisti compiacenti, tutti gaudenti, tutti in gara per una foto con la star del momento. Loro si che hanno da festeggiare, quelli del codazzo.
E’ gente che un lavoro ce l’ha e lo troverà sempre. Gente con una casacca ed un lauto stipendio,  quest’ultimo sempre slegato da concetti elementari quali produttività e costo orario tipici dei lavoratori veri, in nero o precari.