La piscina comunale diventa luogo di scontro tra sindacati e amministrazione. I lavoratori che fino adesso hanno garantito i servizi non hanno accolto le parole dell’assessore Emilio Arcuri che ha scaricato sui dipendenti per lo più part time i disservizi che si sono verificati in questi giorni.

Con una nota i sindacati ribattono punto su punto.

“La nota dispone le “pulizie” di vasca e bordi vasca a personale, che ricordiamo di Cat. B, a cui non possono essere richieste tali mansioni.  La nota in oggetto richiama altresì il personale, all’utilizzo di indumenti di servizio quali costumi, tute, ciabatte; tali indumenti, ricordiamo, non sono mai stati forniti a detto personale dall’amministrazione, pertanto si chiede di specificare meglio a quali indumenti ci si riferisce, atteso che i lavoratori non hanno alcun obbligo di auto fornirsi di indumenti di lavoro”. Lo dicono Nicola Scaglione del Csa, Lillo Sanfratello della Cgil, Salvatore Sampino e Ilio Martinez della Uil  nella nota.

“In ultimo ma che ha rilievo principale, intendiamo richiamare l’amministrazione, nella persona dell’assessore Arcuri, sul fatto che l’approssimazione amministrativa con cui ha gestito gli impianti ed in particolare la piscina comunale, è un danno per i cittadini che pagano le tasse, e che non permetteremo ne a lui ne ad altri di scaricare sui lavoratori. Solo per richiamare qualche dato che potrebbe essere utile all’assessore Arcuri nelle prossime esternazioni: gli “assistenti bagnanti” del comune di Palermo sono solo 6 di cui uno solo a 36 ore e 5 a 25 ore settimanali; per garantire il funzionamento delle due vasche della piscina comunale, occorrerebbero “minimo” (per gli standard di legge), 8 unità full time; a questi lavoratori dovrebbero essere forniti attrezzature di lavoro idonee e in un ambiente a norma in tutto e non in parte; le prestazioni che esulano dal loro ordinario orario di lavoro dovrebbero essere pagate.

Utilizzando la logica, non si capisce come l’assessore abbia dichiarato che in piscina ci siano 40 dipendenti! Tranne che l’Assessore Arcuri, non sia in possesso di algoritmi speciali che conteggiano il personale senza calcolare le specificità o voglia disconoscere le leggi e le regole. Ancora peggio, se l’intento è quello di coprire le inefficienze dell’amministrazione di Palermo a scapito dei lavoratori”.

E proseguono i sindacati. “Ci permettiamo di fare una semplice domanda, con solo 6 assistenti bagnanti in servizio, come è stata gestita fino ad ora la piscina? L’assessore Arcuri, in occasioni di manifestazioni di rilevanza nazionale svoltasi di recente presso la piscina comunale, si è accorto del servizio encomiabile a detta degli organizzatori che, si sono complimentati per l’assistenza dei lavoratori?

Senz’altro si è fregiato della buona riuscita dell’evento, anche se a parere delle scriventi senza “merito”, suo in particolare. Da anni la situazione è immutata ed i cittadini devono sapere come l’amministrazione crede di far funzionare i servizi, solo sulle spalle dei lavoratori.
Richiamiamo l’Assessore Arcuri ai propri doveri, che i cittadini paganti pretendono.

Abbiamo chiesto da anni di effettuare la manutenzione e garantire la sicurezza e la funzionalità dell’impianto, ad oggi nulla di fatto; abbiamo chiesto da anni e torniamo a sollecitare con la presente, che venga rimpinguato il numero degli assistenti bagnanti; ancora attendiamo la “mobilità” verso la qualifica di” assistente bagnante” la cui procedura già avviata è ferma senza che si conoscano ragioni valide.

Non vogliamo proseguire oltre, ma ricordando all’assessore che, nemmeno con gli algoritmi speciali e la mobilità di cui sopra arriveremmo a 40 unità, lo esortiamo pertanto, ad assumersi una tantum, la responsabilità del degrado dei servizi alla città che sono sotto gli occhi di tutti e che l’amministrazione che rappresenta non può che addebitare a se stessa; lo invitiamo altresì ad astenersi da ulteriori dichiarazioni pretestuose.
Per quanto sopra, nel ringraziare il personale della Piscina comunale che dà lustro al lavoro pubblico, chiediamo l’immediato ritiro della disposizione poiché inattuabile, al fine di evitare ulteriori disservizi imputabili unicamente all’amministrazione comunale”. Dal Comune fanno sapere che nei giorni scorsi è stato disposto l’adeguamento del mansionario degli assistenti bagnanti comunali affinché gli stessi, in linea con quanto previsto in tutte le grandi città, si occupino anche del montaggio delle corsie.

Nelle more dell’adeguamento è stata emessa una apposita disposizione di servizio.

Nei prossimi giorni inoltre, a seguito della ricognizione interna che ha permesso di identificare altre cinque unità di personale, le stesse saranno coinvolte in un corso di formazione propedeutico all’assunzione dell’incarico.