Palermo

La procura della Corte dei Conti apre un fascicolo sulla mostra a Cannes della Regione, Schifani, “Massima fiducia”

La procura della Corte dei conti Regione Siciliana, guidata da Pino Zingale, ha aperto un fascicolo sulla vicenda della mostra fotografica della Regione al festival cinematografico di Cannes per la quale sono stati impegnati 3,7 milioni di euro di soldi pubblici.

Da chiarire i diversi aspetti sollevati delle opposizioni in un’interrogazione all’Ars dai parlamentari del Pd, con in testa il capogruppo Michele Catanzaro.

Nell’interrogazione presentata all’Ars sono specificati i dettagli di alcune cifre, definite «spropositate per una singola mostra, assegnate dall’assessore regionale al Turismo, Francesco Paolo Scarpinato, alla società lussemburghese Absolute Blue, finita nell’occhio del ciclone per l’organizzazione dell’evento “Sicily, Woman and Cinema 2023” che si svolge nella Croisette della cittadina francese.

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“Sin da quando il quotidiano La Sicilia ha trattato la vicenda, questa Presidenza si è premurata di chiedere all’assessorato competente una accurata relazione sul finanziamento, al fine di procedere ad una approfondita valutazione tecnica e politica. Nell’attesa di tale adempimento, riponiamo massima fiducia nei confronti dell’organo ispettivo della Corte dei Conti, alla quale assicuriamo sin da adesso la massima collaborazione”. Lo afferma in una nota il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.

Il caso del finanziamento da 3,7 milioni di euro della Regione per la rassegna “Sicily, Women and Cinema” che si tiene a Cannes, sta assumendo proporzioni gigantesche. Nazionale, a dirla tutta.

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Anche dalle parti alti di Fratelli d’Italia vogliono capire, ma prima di tutto vuole capire il presidente della Regione Renato Schifani, che ha chiesto al “suo” assessore al Turismo, Francesco Scarpinato, le carte dell’affidamento alla società Absolute Blue con sede a Kehlen, in Lussemburgo (assolutamente regolare, secondo Scarpinato), ma ancora non avrebbe ricevuto sulla sua scrivania il fascicolo. Intanto si continua a parlare di cabina di regia per il turismo e anche della posizione di Scarpinato, che comunque non sarebbe in dubbio al momento

I 3,7 milioni per Cannes

Il caso era scoppiato qualche giorno fa, con la notizia della spesa di quasi 4 milioni per una semplice mostra: 3,7 milioni per l’esattezza con un incarico unico ad un solo soggetto senza gara, almeno così sembrerebbe, e il Presidente della Regione aveva scritto all’assessore Francesco Scarpianto dopo aver appreso la vicenda.

La Regione siciliana ha rifinanziato, per il secondo anno consecutivo, secondo quanto racconta La Sicilia, la rassegna “Sicily, Women and Cinema” che si tiene a Cannes. Ma stavolta è polemica non solo all’esterno ma anche e soprattutto dentro la giunta con il Presidente della Regione che non ci sta.  Non tanto alla partecipazione, quanto al budget impegnato: un importo stratosferico (3,7 milioni di euro) in un momento non esattamente propizio.

Il bando pubblico

Una delle accuse è aver affidato il tutto alla Absolute Blue, una società con sede a Kehlen (Lussemburgo) in Zone Industrielle 25, senza nessun bando, per affidamento diretto.  Dai 2,2 milioni del 2022 si è passati a 3 milioni e 750 mila euro dell’edizione di quest’ anno.

L’assessorato al Turismo, ha dato il via libera al progetto con un decreto firmato dal dirigente del Turismo ad interim Franco Fazio e dal responsabile del servizio Film Commission Nicola Tarantino. L’atto è del 30 dicembre, ultimo giorno utile per destinare le risorse del Piano Sviluppo e Coesione già deliberate dalla giunta per tale scopo.

Le spese (folli) per l’evento

Molte le, diciamo così, anomalie, ma saltano all’occhio soprattutto i 920 mila euro per l’affitto e le decorazioni del salone dell’Hotel Barriere Majestic, uno dei più lussuosi alberghi a 5 stelle di Cannes, in cui dovrebbe essere allestita Casa Sicilia, all’interno della quale sarà realizzata una sala vip destinata a ricevere, in un contesto di maggiore riservatezza e tranquillità, gli artisti che si avvarranno degli spazi della Regione Siciliana per le conferenze stampa, le presentazioni dei film in concorso e per i correlati eventi conviviali.

La difesa di Scarpinato e il legame con la Meloni

Per l’assessore Scarpinato non ci sarebbe stata nessuna anomalia sull’affidamento senza gara all’Absolute Blue, dello stesso avviso anche il suo precedessore Manlio Messina, oggi deputato nazionale di Fratelli d’Italia ed esponente di spicco del partito, vicino al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, cognato del premier Giorgia Meloni

La Regione spenderà oltre mezzo milione per la sede di Roma

Via Crociferi 41, Roma. A pochi passi dalla Fontana di Trevi, zona di grande prestigio. Qui, in un edificio di quattro piani, c’è un appartamento: è di proprietà del Consorzio autostrade siciliane (Cas), ma inutilizzato da circa dieci anni. Sarà questa la nuova sede di rappresentanza della Regione siciliana. Si tratta di circa 180 metri quadrati. Per sistemare l’appartamento è stato appena autorizzata la spesa di oltre mezzo milione di euro. Così si evince da un decreto, consultato dall’ANSA, del Dipartimento Finanze della Regione siciliana.

Per la precisione viene quantificato un impegno di ben 661.207,32 euro, quasi 140 mila euro per i nuovi arredi. A occuparsi dei lavori sarà la ditta Bcs Costruzioni Srl, con sede a Mistretta (Me). L’idea di spostare la sede della Regione in via Crociferi era stata del governo Musumeci, che aveva previsto di prendere in comodato d’uso dal Cas l’appartamento – non più utilizzato –
dove spostare arredi e parte del personale, che si trova al momento nell’edificio di via Marghera – sede romana alla Regione – ritenuto troppo grande e fuori dal circuito istituzionale, trovandosi vicino alla stazione Termini.

Il trasferimento di sede, secondo i piani dell’ex governo, avrebbe comportato la vendita dell’edificio di via Marghera o il suo conferimento al Fondo pensioni della Regione siciliana: operazione che non si è perfezionata per la fine anticipata della legislatura. Adesso con la pubblicazione del decreto di finanziamento dei lavori nell’appartamento di via Croficeri sembra che il governo Schifani abbia ripreso in mano il “dossier”. Nei locali di via Marghera ci sono arredi anche di pregio, come conferma una fonte qualificata.

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