Si avvale della facoltà di non rispondere Giuseppe Puccio, il 47enne insegnante di religione accusato di “atti sessuali con minore”. Davanti al Gip Lorenzo Iannelli il prof che avrebbe avuto una relazione con una sua alunna 14enne si dice provato e non in grado di sostenere un interrogatorio. Una storia che mette in serio imbarazzo l’istituto Gonzaga di Palermo, una delle scuole più prestigiose della città, dove la vicenda era di dominio pubblico.

La Procura ha anche nominato una psicologa che dovrà valutare le condizioni mentali della studentessa, ma questa sarà materia successiva e legata anche al fatto che pubblicamente la ragazza difende il suo professore che dice di voler sposare.

Giudice e consulente tecnica non sono però d’accordo, e hanno due visioni diverse di quanto accaduto.
Entrambi concordano tuttavia nel ritenere che la 14enne “ha un livello intellettivo superiore alla norma”.

Le idee della consulente sono riportate oggi da Repubblica Palermo, che racconta come per la psicologa infantile Anna Maria Gentile, la studentessa versa in una situazione di “inferiorità psichica”. Secondo il gip Lorenzo Iannelli, la studentessa si è invece trovata più semplicemente in una condizione di “dipendenza psicologica”.

“Inferiorità psichica non vuol dire l’ esistenza di uno stato patologico o morboso”, hanno spiegato il procuratore aggiunto Salvatore De Luca e il sostituto Vittorio Coppola nella richiesta di arresto per il professore.

“Tale condizione di inferiorità psichica sussiste ogni qualvolta un soggetto si trovi in uno stato di carente sviluppo o maturazione dal punto di vista sessuale – è la tesi della consulente sposata dalla procura – cosicché non sia pienamente consapevole delle proprie scelte sessuali, prestandosi ad abusi altrui”.

I pm spiegano ancora: “Tale condizione di inferiorità psichica prescinde da uno sviluppo intellettivo tout court, potendo anche una persona estremamente intelligente presentare uno scarso sviluppo relazionale, cosa che può accadere di frequente in soggetti appena adolescenti che si confrontano su un piano sessuale con soggetti adulti, specie se l’adulto è idealizzato in una figura di riferimento sul piano educativo ed emotivo, come nel caso dell’ ex professore impegnato nell’ assistenza psicologica di un minore alle prese con momenti emotivamente difficili”.

Iannelli, che ha disposto i domiciliari per Puccio, scrive invece: “Questo giudice non concorda con gli esiti della relazione di consulenza psicologica disposta dal pubblico ministero (…) ciò che appare evidente è solo la dipendenza psicologica nei confronti del docente, guadagnata dall’indagato strumentalizzando il rapporto di affidamento e la posizione di forza che la differenza di età gli garantiva”. E ancora: “Non pare che la ragazza sia affetta da una situazione di inferiorità psichica diversa da quella che qualunque minore potrebbe subire da un adulto di gran lunga più grande che si trovi ad esercitare nei suoi confronti un ruolo educativo”.

Adesso si aspetta di sapere cosa Puccio dirà ai giudici. Diverse compagne della ragazza sapevano della relazione, come confermato agli agenti della squadra mobile. La 14enne aveva detto loro di ricevere dal prof conforto, comprensione, di poter parlare con lui di argomenti che non era solita affrontare con i genitori.

Anche Puccio si sarebbe confidato con la ragazzina, raccontandole del suo matrimonio in crisi e del desiderio di separarsi dalla moglie.

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