Un’impiantisca di avanguardia con la produzione di biometano, la realizzazione della settima vasca, la ristrutturazione dell’ impianto di trattamento del percolato questi alcuni nodi essenziali di quello che è il piano industriale della Rap da qui al 2023. Un obiettivo ed una priorità davanti a tutte: assicurazione dell’autosufficienza delle attività di trattamento e smaltimento rifiuti urbani per il Comune di Palermo e contenimento dei costi.
Immediatamente successivo come obiettivo c’è quello di un ampliamento del bacino di utenza, per le attività di cui sopra, a tutta l’area metropolitana e progressivamente agli altri Comuni della Provincia, con il potenziamento impiantistico
previsto.
In quest’ottica la Rap mira a potenziare gli impianti esistenti e a creane di nuovi che sviluppino e privilegino il recupero di materia ed energia: recupero energetico anche attraverso processi anaerobici da rifiuti organici con produzione
di biometano ed energia elettrica da biogas di discarica; impianto di selezione per recupero plastiche, metalli, cellulosici e tessili, etc. contenute nel sopravaglio selezionato dal TMB, con produzione di CSS per il residuale.
La produzione di biometano, in linea con la Pianificazione Nazionale e Regionale, è uno degli orizzonti di sviluppo.
Si prevede di utilizzare le migliori tecnologie disponibili per sviluppare impianti innovativi che utilizzano rifiuti organici quali FORSU (Frazione Organica Rifiuti Solidi Urbani), sfalci e potature del verde pubblico, FORD e scarti/sottoprodotti derivanti da filiera agricola e agroindustriale, per produrre biometano e compost, a servizio non solo della città di Palermo ma di tutta l’Area Metropolitana.
Il biometano prodotto sarà immesso nella rete di distribuzione del metano. L’impianto sarà composto da una sezione di consegna e misura nella quale si provvederà alla filtrazione, regolazione della pressione e monitoraggio in continuo della qualità del biometano e misura delle quantità di biometano immesse in rete. Il biometano sarà nella disponibilità di RAP e/o AMAT per la mobilità dei propri mezzi ecologici a metano. Per questo impianto sono previsti diciotto mesi per realizzarlo. I costi sono attorno ai 36 milioni di euro da coprire attraverso il project financing.
L’impiantistica verrà integrata con impianti di recupero ingombranti e materiali provenienti al di fuori del circuito ordinario della raccolta (CCR, isole ecologiche e postazioni mobili dedicate ai cittadini).
Il completamento impiantistico che RAP, per il triennio 2020-2022, ha previsto riguarderà anche la realizzazione di un impianto destinato al Recupero di materia (plastiche, metalli, film, ecc.) dal sopravaglio del Trattamento Meccanico Biologico e alla trasformazione del residuale in combustibile solido secondario e/o produzione di syngas e oli combustibili.
Ma andiamo adesso al fronte dell’autonomia nel trattamento e nello smaltimento dei rifiuti. Una cosa che è tutt’ora lontana, con quel che ne consegue in termini di aggravio di costi. Se parliamo di autonomia parliamo di settima vasca a Bellolampo,
Il progetto ha ottenuto l’Autorizzazione Integrata Ambientale il 24 luglio del 2018. Al momento si è in attesa della pubblicazione della gara per l’affidamento dei lavori da parte della Regione Siciliana, titolare dei fondi e del procedimento di appalto. Per la realizzazione e progettazione sono previsti 18 mesi di tempo dal momento di affidamento dell’appalto. I costi complessivi sono di trenta milioni.
L’area di sedime della VII Vasca è stata individuata nella porzione di terreno compresa sull’asse ovest-est tra VI e V Vasca, e sull’asse nord-sud tra la strada di coronamento a monte della VI Vasca e l’attuale strada di collegamento tra la Stazione di Trasferenza e i Settori 1° – 2° della VI Vasca.
La superficie disponibile nell’area individuata è di 58.000 mq. Si tratta di un’area in pendio con tratti di natural declivio con pendenze medie del 30% circa con giacitura nord-est.
La nuova vasca dovrà consentire un abbancamento di rifiuti di circa 1.000.000 di mc e, secondo gli attuali smaltimenti, anche in considerazione dell’incremento della raccolta differenziata, una vita utile di 3 – 4 anni. Ma la chiusura del ciclo rifiuti prevista nel Piano Industriale dovrebbe ridurre ulteriormente lo smaltimento in discarica e consentire anche di raddoppiarne la durata.
Ma andiamo anche alla sesta vasca. Il piano prevede uno studio per il 2020 sulla possibilità di effettuare il capping definitivo usando una copertura a geomembrane e layer flessibili di pannelli fotovoltaici, consentendo economie
costruttive, gestionali e soprattutto recupero energetico per la piattaforma intera.
Sempre entro la fine del 2020 è previsto l’ammodernamento dell’impianto percolato ex IBI. Previsto un investimento di € 650.000,00 per revamping ed un eventuale raddoppio (costo di realizzazione 2 milioni di euro).
“L’obiettivo che abbiamo come amministrazione è di arrivare al 30 per cento di raccolta differenziata entro il 31 dicembre di quest’anno”. ha detto il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Orlando poi parlando dell’impianto di Bellolampo ha spiegato che “deve diventare un polo strategico per i rifiuti. Vogliamo anche creare lì un centro di raccolta dei rifiuti ingombranti che al momento non abbiamo. Se vogliamo combattere il malaffare nel settore dei rifiuti dobbiamo realizzare gli impianti”, ha sottolineato.
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