“Siamo una banda di persone vere per distruggere la Banda Bassotti della politica”. Ismaele La Vardera inizia così la sua campagna elettorale. Il giornalista siciliano, per otto anni inviato di punta delle “Iene”, aveva annunciato la sua decisione mercoledì scorso sul suo profilo Facebook.  Non sarà soltanto il portavoce del candidato alla presidenza di Sicilia Vera: “concorro per essere eletto al Parlamento siciliano a Palermo e provincia”, ha spiegato il giornalista. A Casa Minutella, Ismaele La Vardera.  La cravatta nera, simbolo iconico della trasmissione tv, ha lasciato spazio alla tie rosso infuocato con il marchio del movimento fondato da De Luca. La Vardera ha raccontato i motivi della sua decisione a Casa Minutella.  La decisione era stata annunciata sui social mercoledì scorso.

La Vardera,”Io poco credibile? Ho rifiutato di tutto dalla casta politica”

A chi lo accusa di essere poco credibile per il precedente della candidatura-movie a SIndaco di Palermo del 2017, il giornalista replica così: “una persona che rifiuta incarichi di governo, che ha rifiutato posti da sottosegretario e che oggi avrebbe ruoli politici a livello nazionale se avesse seguito quella strada, ed invece decide di raccontare come funziona il sistema, non è  credibile?”. Per La Vardera,  “la politica ha bisogno di tornare ad essere credibile e per tornare ad esserlo, figure come Sicilia Vera e Cateno De Luca, il presidente che ho deciso di sostenere, hanno quella credibilità che alla politica manca. Perché ha un contatto con la gente vera.

Discutendo con Massimo Minutella e Manlio Viola, il giornalista ha ricostruito la nascita della liason politica con Cateno De Luca. “Ci siamo seguiti a distanza – ricorda – quando era Sindaco di Messina sono andato a fargli un’imboscata, un servizio per le Iene. In qualche modo ci siamo ritrovati. De Luca mi ha guardato negli occhi, ha detto di non avere nulla da offrirmi, a differenza di tutta l’altra classe dirigente. Mi ha anche spiegato che il suo obiettivo è cambiare questa terra. Così mi ha chiesto di unirmi  a una banda di persone vere per distruggere la Banda Bassotti”. Il rimando alla banda di criminali goffi e un po’ sfigati della saga Disney è destinato a diventare il tormentone della campagna elettorale delle prossime regionali.

Siamo i cinquestelle che ce l’hanno fatta

Dopo aver definito il perimetro del suo impegno, La Vardera inizia il “positioning” del suo candidato presidente. ” Molti definiscono De Luca un oratore, una persona folcloristica. Di lui si dice che non abbia le competenze per andare a gestire una cosa come la presidenza della Regione Siciliana. Rispondo con i fatti : De Luca ha dimostrato con i fatti di saper amministrare tre città, Santa Teresa di Riva, Fiumedinisi e soprattutto Messina. Quindi, noi siamo se mi permettete questo accostamento, come  i 5 Stelle, ma i 5 stelle  ma che ce l’hanno fatta”.

Osteggiato dalla politica per lesa maestà

La Vardera sa bene che non sarà una passeggiata. Ora che si è schierato, potrebbero riemergere vecchie e ruggini e polemiche. Un primo assaggio è arrivato ieri mattina, quando Lavardera ha svolto la sua conferenza stampa all’Ars. “Quando sono arrivato all’Ars, ho incontrato il presidente Gianfranco Miccichè. Non si è degnato di salutarmi. Ho addosso l’onta di attentato di lesa maestà, perché quel che ho fatto non si doveva fare, non si doveva registrare e ascoltare. Ma se una persona non ha nulla da nascondere, mi chiedo che male c’è?”

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