“Da oggi inizia un altro film sulla politica siciliana”: Cateno De Luca ha dato il benvenuto all’ex Iena Ismaele La Vardera all’interno del gruppo politico di Sicilia Vera. L’occasione si è verificata durante la conferenza stampa tenuta qiuesta mattina dal candidato alla presidenza della Regione a Palazzo dei Normanni. L’ex sindaco di Messina ha fatto il punto della situazione sui prossimi appuntamenti elettorali, lanciando l’ex Iena nel ruolo di portavoce e candidato nelle liste di Palermo.

La Vardera: “Sarò un nuovo film”

E’ lo stesso Ismaele La Vardera a spiegare l’adesione al progetto politico di Sicilia Vera. “E’ strano tornare in questo posto per me. Quando sono entrato, ho incrociato Gianfranco Miccichè che non mi ha nemmeno salutato. Sono stato accusato di attentato di lesa maestà alla politica. Chi diceva che mi sono candidato a sindaco per un film si è dovuto scontrare con una sentenza di un giudice di un tribunale. La mia era una candidatura vera. Che male c’è nel rendere la politica trasparente, se una persona non ha nulla da nascondere? E’ un altro film? Si. Con Cateno De Luca scriveremo una sceneggiatura senza politici falsi“.

Durante la conferenza stampa, De Luca e La Vardera si sono scambiati la cravatta. Un gesto simbolico per definire la fiducia reciproca fra di loro. “Gli ho affidato la mia cravatta da Iena. Chi meglio di lui può raccontare cosa significa fare politica per spirito di sacrificio. Spesso e volentieri i peggiori fanno politica. Chi ha una stabilità, una storia personale spesso si allontana da quel mondo. Ho lasciato una garanzia, un lavoro che mi sono costruito in questi anni. Posso documentare che mi è stato offerto di tutto proprio da quei soggetti che oggi non mi salutano”.

L’ex Iena spiega quella che sarà la propria azione politica, parlando in particolare a chi da tempo ha deciso di non recarsi al seggio. “Credo in questo percorso. Credo nella politica vera, libera. E non potevo scegliere che Cateno De Luca. Oggi questo palazzo non rappresenta il sentimento della gente che sta giù. Voglio raccontare senza filtri quello che accade in questo palazzo. Voglio riavvicinare i giovani alla politica. Io voglio credere che possa esistere una nuova stagione della politica siciliana. Ho conosciuto De Luca da Iena e lo guardavo sempre a distanza. Lo guardavo con curiosità. Chi lo descrive come personaggio folkloristico, lo fa perchè lo teme”.

De Luca e il rapporto con Ismaele La Vardera

Tocca a Cateno De Luca presentare i motivi della sua scelta. L’ex sindaco di Messina spiega come è nato il rapporto con La Vardera. “Con Ismaele ci siamo conosciuti indirettamente da qualche anno. Lui ha osservato la mia azione. Purtroppo ci si ferma a quello che è l’aspetto esteriore, anche a quello folkloristico. Per Ismaele ci si ferma alla sua bravura nell’essere una Iena che sa fare bene il suo mestiere. Chi è Cateno De Luca? Un dirigente che si è fatto da sè. E che per questo non campa di politica”.

“L’ho detto a Micciché – attacca De Luca -: se sbagliate, siete tutti disoccupati. E’ un dato di fatto. Sono partito da un paesello di mille abitanti, con genitori umili. Ismaele è un ragazzo di 28 anni, Danilo Lo Giudice ne ha 35 anni. Io ne ho 50 e già sono il vecchio. Non è un elemento da poco. Questa è la scelta concreta di rendere protagonisti i giovani di questa terra, che vengono tirati in ballo ad ogni campagna elettorale. Non sono contaminati dalla ‘palazzite’, ovvero da quelli che sono gli effetti del palazzo. Quanti di questi che stanno qui dentro sono andato in mezzo all’amianto delle palafitte di Messina a lavorarci seriamente? Nessuno”.

La partita su Messina e l’incontro con Salvini

Durante la conferenza stampa, è stata destinata un’ampia parentesi al leader della Lega Matteo Salvini, con il quale De Luca afferma di avere parlato durante un suo viaggio a Roma. “Gli ho rappresentato l’anomalia di Messina, che riguarda alcuni santuari che non hanno nulla di politico, ovvero Navarra (PD) e Genovese, uomo di fiducia di Razza. Questi si sono messi d’accordo per mettere due candidati che vanno bene per tutti per andare al ballottaggio, ovvero Croce e De Domenico. Tutti d’accordo contro Basile per ammazzare De Luca. Ho detto a Salvini che non gli conviene, perchè rischia di non arrivare nemmeno al 5%. Gli ho detto o candidi Germanà o facciamo l’apparentamento tecnico. Dopodiche, ieri il tavolo è andato malissimo. Ma non credo di avere avuto questo potere.

“Ad ottobre abbiamo fatto una scelta di non aderire ai turni delle amministrative. Ciò perchè dobbiamo strutturarci. Ci stiamo candidando solo in tre comuni: Fiumedinisi, Santa Teresa e Messina. Questa è la sfida delle sfide. La vecchia politica cercherà di battermi in casa ma non sarà facile. Domani presentiamo la quinta lista, l’obiettivo è arrivare a dieci”.

L’inno di Sicilia Vera

Non sono mancate le parentesi musicali. De Luca infatti ha fatto partire l’inizio del nuovo inno di Sicilia Vera, che verrà lanciato nel prossimo evento del partito a Catania. “Questo è il nostro inno. Lo presenteremo ufficialmente alle ciminiere di Catania sabato prossimo. Già siamo sold out. Il testo e la musica sono mie. Si chiama “Terra d’amore”, un sentimento che ci ha portato in questi anni a fare l’attraversata del deserto.  Abbiamo girato la Sicilia per presentare, nei primi due eventi importanti, quelli che sono gli elementi principali del progetto, gli uomini e le donne che hanno risposto ‘eccomi’. Sabato prossimo ci sarà la presentazione dei primi 15 candidati della Sicilia centro-orientale. Il 30 aprile, al teatro Golden di Palermo, ci sarà la presentazione del 50% dei candidati su Agrigento, Trapani e Palermo. Ciò significa che arriveremo a completare entro luglio, presentando la nostra Giunta di Governo”.

“Quando vi ho detto che la nostra posizione avrebbe generato effetti devastanti, un catemoto, qualcuno sorrideva – sottolinea De Luca -. Per la prima volta, gli interlocutori del palazzo stanno trovando qualcuno che non sta accettando la mela del peccato. Questo percorso lo abbiamo tracciato e ci ha portato tante interlocuzioni. Vogliamo avere l’autorevolezza della sfida non solo per partecipare, ma per vincere. La sfida sta nell’avere ogni singolo candidato che resista ai ricatti e alle pressioni che può imporre la vecchia politica”.

 

 

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