Rosario Palazzolo, considerato tra i maggiori autori della nuova drammaturgia siciliana, affida all’interpretazione di Filippo Luna il ruolo della protagonista femminile del suo testo inedito “La veglia”, in prima nazionale l’8 marzo (ore 21.00) al Teatro Biondo di Palermo, che lo produce.
Una stanza della morte, una donna forsennata che attende il corpo della figlia. Un corpo preteso e conteso col pubblico, che sarà un antagonista ideale, muto e terribile, responsabile di qualsiasi decisione.
Carmela è una donna minuta, arcigna, tenera, è una lingua di fuoco e una bocca cannone che sputa odio e sarcasmo, prendendosi gioco della sintassi comune: una rivolta linguistica consapevole, un’invenzione costante: tutti segni di una disperazione composta, silenziosa e anche sopita, messa a sedere davanti ai telequiz, le telenovele, i documentari televisivi. Perché Carmela non parla da ventuno anni, chiusa nella sua stanza, protetta da un’immaginazione che adesso non le basta più. Per questo è uscita, per questo è lì, per questo tra un attimo riprenderà a parlare.
“Ciò che davvero racconta La veglia – spiega Palazzolo – è la nostra credulonità, il nostro naso sempre all’aria, alla ricerca di un nuovo fallimento, ovviamente altrui, e in mondovisione per giunta, affinché ci sia sempre qualcuno a cui sussurrare “Guarda, e piangi insieme a me”; e in effetti ciò di cui andiamo alla disperata ricerca, quello che più agogniamo, è una specie di alter ego mediocre, a cui facciamo vivere le nostre peripezie, col patto che ci lasci tutta la meraviglia”.
L’impietoso ritratto di questa donna “ordinaria”, nella quale possiamo tutti grottescamente identificarci, fa de La veglia uno spettacolo rabbioso, beffardo e struggente, in cui l’ironia e la disperazione confluiscono nel medesimo fallimento, quello di chi fantastica un qualsivoglia buon senso. Come dice l’autore: “è uno spettacolo sullo spettacolo dello spettacolo, quello mediatico, che ci ha resi tutti spettatori, persino di noi stessi”.
Le scene dello spettacolo sono di Luca Mannino, i costumi di Daniela Cernigliaro, le luci di Alice Colla; Francesco Di Fiore è autore delle musiche e degli effetti sonori, mentre Gandolfo Schimmenti ha realizzato i video.
Repliche al Teatro Biondo fino al 18 marzo.
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