Si intitola “Paolo Borsellino. L’uomo giusto”, ed è il racconto della lotta di un uomo giusto come il giudice ucciso nella strage di via D’Amelio il 19 luglio di 25 anni fa insieme assieme ai suoi cinque agenti di scorta, Emanuela Loi, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Agostino Catalano, racconto a cura della giornalista Alessandra Turrisi.
Il volume sarà presentato il 24 giugno alle 17.30, alla Biblioteca comunale di Palermo, lo stesso luogo dove, il 25 giugno del 1992, il giudice Borsellino fece il suo ultimo, celebre intervento. Alla presentazione ci saranno, oltre l’autrice, Manfredi Borsellino, il presidente della corte di appello di Palermo, Matteo Frasca, e il consigliere della corte di Appello di Salerno, Diego Cavaliero. A introdurre l’incontro sarà la giornalista Fernanda Di Monte.
Nel libro Turrisi ha dato voce a un coro di testimonianze in gran parte inedite, prediligendo coloro che, pur restando in disparte in questi 25 anni hanno custodito il loro ricordo personale come un tesoro prezioso da rivelare solo oggi.
“La mafia è cosa complicata. Endemica e omertosa, radicata e violenta – si legge – La mafia è Cosa Nostra. Ma è anche la storia di chi la mafia l’ha voluta stanare e combattere, nelle piccole realtà di provincia come nei traffici internazionali di droga, armi e di immensi capitali. La storia di uomini giusti come fu Paolo Borsellino. Padre e marito affettuoso e autorevole, amico onesto e sincero, ironico e protettivo, uomo di fede, magistrato rigoroso, instancabile, ma contemporaneamente attento alla persona che aveva davanti, fosse anche un criminale incallito”. (ANSA).
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