La banda dei ladri di biciclette stava per entrare in azione la scorsa notte a Palermo. Obiettivo del colpo un negozio del centro di Palermo dove erano custodite bici da corsa di alto valore. L’effrazione è stata sventata dall’intervento di una pattuglia di guardie giurate del gruppo Ksm.
L’allarme è scattato alle 3 di mattina, quando dalla centrale video si è visto chiaramente che due ladri stavano tentando di scassinare la porta del negozio. In pochi attimi, è scattata la procedura e una pattuglia in auto delle guardie giurate ha fermato i rapinatori e li ha consegnati ai Carabinieri per procedere agli accertamenti.
Si è trattato di un upgrade del tradizionale metodo che vede la sottrazione del mezzo a pedali ai proprietari che parcheggiano incustoditi le loro biciclette. E non c’è più nulla di “romantico” in questo segmento dei furti che rimanda al cinema neorealista italiano.
Il fenomeno dei furti da parte dei ladri di biciclette causa ogni anno pesanti ripercussioni anche sull’economia del nostro Paese e, secondo le stime di FIAB e Confindustria ANCMA, genera ogni anno un danno pari a 150 milioni di Euro, composto dai mancati introiti per l’industria nazionale della bicicletta, incluso l’indotto, e dalle transazioni in nero che sfuggono a ogni controllo d’imposta. A questo si aggiungono i danni legati alla sicurezza: chi ha subito un furto è più incline ad acquistare una bici a basso costo, spesso proveniente da mercati extraeuropei e, in genere, di inferiori standard di sicurezza, oppure a rivolgersi al mercato dell’usato, talvolta di dubbia provenienza, concorrendo, di fatto, al reato di ricettazione.
Ogni anno, nel nostro Paese, vengono rubate circa 320.000 biciclette dei quattro milioni di pezzi circolanti.
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