Lagalla sindaco a Palermo, inizia ufficialmente la corsa. Il professore abbandona gli indugi e ufficializza la sua candidatura anche senza i partiti della coalizione di Centrodestra.
Lagalla si candida e presenta la sua scelta “civica”
Dopo mesi di voci sulle manovre per la sua candidatura a sindaco di Palermo Roberto Lagalla abbandona ogni indugio e ufficializza la sua candidatura a sindaco di Palermo. “Il tempo delle trattative è finito – dice Lagalla a BlogSicilia durante una punta del format di approfondimento Talk Sicilia – fino ad ora si è lavorato a formare una squadra ma siccome il Centrodestra non riesce a dar vita ad una squadra e mancano 50-60 giorni alle elezioni, è il momento di presentare ai palermitani una idea di governo della città”
“La mia è una candidatura civica sulla quale sono sicuro confluirà l’Udc ma questo non vuol dire che abbandono il perimetro di Centrodestra nel quale milito come assessore regionale”.
Le dimissioni da assessore a fine mese
“Siccome sono una persona seria il primo gesto della mia candidatura sarà quello delle dimissioni da assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale. Ho già avvisato il Presidente Musumeci. Dopo aver completato le pratiche che sono sulla mia scrivania dal 31 marzo lascerà l’incarico di assessore”
Il lungo percorso irto di trattative e scontri
Il percorso che ha portato fin qui è stato lungo e complesso. Lagalla ha prima aderito all’Udc. Già dalle prime ore successive alla sua scelta è iniziata la ridda di voci sulla sua candidatura che lui non ha mai confermato ma neanche mai smentito. Radio palazzo racconta di un pressing di Gianfranco Miccichè per la candidatura ma in quota Udc non azzurra. Voci che Miccichè smentisce ma senza che chi le racconta se ne convinca
Forza Italia e Lega scelgono altri nomi
Intanto, dopo che Fratelli d’Italia ha indicato carolina Varchi, anche la Lega decide di rompere gli indugi e candidare Francesco Scoma e, a stretto giro, la bufera interna a Forza Italia porta alla candidatura di Francesco Cascio. In campo c’è già anche Totò Lentini per gli autonomisti. I candidati a sindaco nell’area di centrodestra, così, sono già 5 ma puntano a diventare 8 in via ufficiale
Lagalla rompe gli indugi
I tentativi di dire no a Lagalla si infrangono su un percorso andato ormai troppo avanti ed oggi arriva l’ufficialità di una candidatura ormai in campo con la consapevolezza del rischio di fratturare definitivamente il Centrodestra “Sono consapevole ma sento questa candidatura come un dovere e spero che ci siano ancora margini perchè i partiti si convincano”
L’Idea di Palermo di Roberto Lagalla
Il primo grande tema per Palermo sarà quello dei conti visto che la città è ormai sull’orlo del baratro finanziario “Senza voler appuntarmi medaglie ho già affrontato due importanti piani di rientro con successo: quello della sanità siciliana (era assessore regionale alla salute ndr) e quello dell’Università di Palermo (ne era rettore ndr). Per quanto il piano di rientro proposto dalla giunta orlando sia sbagliato penso che la strada sia comunque quella di un piano di riequilibrio. Si tratterà, se il piano sarà approvato da Roma, di andare a rinegoziarlo”
Le priorità per Palermo
Sulle priorità per Palermo impossibile uscire dall’indicazione delle emergenze dunque cimitero e viabilità “C’è un vuoto assoluto di programmi – dice ancora Lagalla a BlogSicilia – noi partiremo da una idea immateriale ma importante: riallacciare il vincolo di fiducia fra la città e la sua amministrazione, fra i cittadini ed il palazzo. Solo così potremo lavorare insieme per restituire a Palermo la sua dimensione di vivibilità, di città turistica e pensare al suo rilancio”
Il tradimento della politica
Sullo sfondo c’è una storia di tradimenti ‘politici’. Da una parte i partiti accusati dia vere tradito Palermo “Capisco le cose della politica e l’esigenza di guardare alle regionali ma quelle scelte sono troppo lontane nel tempo. I partiti non possono relegare Palermo ad un ruolo secondario e metterla in secondo piano rispetto alle scelte per la Regione. Palermo merita rispetto e impegno”
Ma c’è anche l’accusa di ‘tradimento politico’ lanciata proprio a Roberto Lagalla dal centro della coalizione “A questi amici dico che mi conoscono e sanno che non sono un traditore seriale nella vita come nella politica. Non è il tempo della liti e delle divisioni da di mettersi intorno ad un tavolo e parlare per la città”
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