Polemiche di fine stagione. Dopo lo stop imposto dal presidente Ars Giovanni Ardizzone che ieri ha dichiarato incostituzionale l’emendamento per la sanatoria edilizia degli immobili costruiti fra il 1976 e il 1985 nella fascia dei 150 metri dal mare, oggi l’Ars si riunisce per varare il testo unico per l’edilizia senza quella norma.

Ma i lavori del Parlamento di oggi, oltre all’edilizia, affronteranno l’istituzione del garante per la famiglia e poi mozioni e interpellanze. Le Commissioni lavorano oggi e domani e poi dovrebbero chiudere così come il parlamento, in base al calendario approvato dalla conferenza dei capigruppo, dovrebbe lavorare ancora questa settimana e solo parte della prossima.

Il 10 agosto l’Assemblea va in ferie fino al 6 settembre per le Commissioni e fino al 13 settembre per l’attività legislativa di Sala d’Ercole.

Ma prima delle ferie la maggioranza vuole completare il colpo di mano della riforma elettorale che ieri in I Commissione ha fatto un balzo avanti inatteso mentre tutti erano distratti dalla polemica sulla sanatoria edilizia abolendo il turno di ballottaggio nei comuni siciliani e introducendo una serie di norme anti grilline ovvero per arginare i successi dei 5 stelle alle amministrative che cominciano a moltiplicarsi.

Per riuscirci entro il 10 agosto la riforma in aula va incardinata fra oggi e massimo domani altrimenti poi mancherebbero i termini per l’analisi a sala d’ercole e tutto slitterebbe a settembre quando di tempo ce ne sarà poco prima di entrare nella sessione di bilancio-.

Ma i 5 stelle non ci stanno e denunciano il golpe. Un colpo mortale alla democrazia. La Santa alleanza, eliminando i ballottaggi ha di fatto varato la legge anti-Movimento 5 stelle. Sono ossessionati da noi e stanno facendo di tutto per drogare le regole del gioco. Non escludiamo di mobilitare le piazze, è un fatto troppo grave per passare sotto silenzio”.

Reagisce a muso duro il M5S all’Ars all’ennesimo colpo sotto la cintura, piazzato per cercare boicottare l’avanzata del Movimento.

“Quando non si hanno argomenti per convincere la gente e ottenere il consenso – dicono i deputati Salvatore Siragusa e Matteo Mangiacavallo – l’unica arma che ti resta è truccare le regole del gioco. Ed è quello che stanno facendo all’Ars. Si sono coalizzati tutti contro di noi per cercare di fermare la nostra avanzata. Ma la gente non è stupida. Quest’operazione gli si ritorcerà contro. A parte il fatto che potrebbe essere anche inutile. A chi ha poca memoria, infatti, ricordiamo che nei Comuni siciliani dove abbiamo vinto quest’anno, lo abbiamo fatto a primo turno”.

Per il M5S, tra l’altro, la legge varata dalla commissione rischia di porre le basi per l’ingovernabilità nei Comuni.

“Si stanno comportando – afferma Giancarlo Cancelleri – come il marito che per vendicarsi della moglie si evira. Qui pur di farci lo sgambetto i partiti si accontentano di vincere in Comuni che poi saranno ingovernabili. Questa è una legge fatta ad uso e consumo della Casta. In un momento in cui la Sicilia affonda nei rifiuti, in piena emergenza occupazionale e con i mille problemi della sanità, ci si accapiglia per qualcosa di cui alla gente non importa nulla, anziché concentrarsi sul reddito di cittadinanza per dare risposte concrete ai bisogni delle persone”.

La prima commissione ha inoltre bocciato praticamente tutte le proposte del Movimento 5 Stelle per limitare e debellare i fenomeni del voto di scambio e il controllo del voto, come l’abolizione delle doppia preferenza di genere, l’istituzione del seggio unico per lo spoglio delle schede, l’abolizione della tendina durante le operazioni di voto nei seggi, l’eliminazione dell’effetto trascinamento con introduzione della doppia scheda per la votazione separata del sindaco e del consigliere comunale.

“Con questa legge – commenta Mangiacavallo – si penalizzano le forze politiche che decidono di presentarsi con una sola lista come fa il M5S. Si favoriscono gli inciuci tra i partiti e si creano sindaci senza maggioranza. In una terra martoriata dalla mala politica, che fatica a fare a meno del voto di scambio e del voto controllato, in fretta a furia i partiti si sono votati una legge che penalizza il solo M5S e tutte le sue regole, concedendo pure ai sindaci la possibilità di farsi un terzo mandato”.