“Chiediamo l’intervento del presidente della Regione Renato Schifani per ripristinare il fondo di 18 milioni di euro per gli ambulanti che a ridosso delle elezioni è stato destinato ai forestali”.

La richiesta di Confimprese

La richiesta arriva da Giovanni Felice vicepresidente di Confimprese. “L’approvazione e pubblicazione della delibera di giunta regionale 288 del 31 maggio 2022 – aggiunge Felice – frutto anche delle rivendicazioni della categoria, ha alimentato le aspettative di un comparto che non ha ricevuto alcun ristoro per tutto il periodo della pandemia nonostante sia stata tra le più penalizzate in termini di giornate di chiusura e che, successivamente e fino ad oggi, patisce le conseguenze del caro carburanti.

Trasferire questi fondi a favore dei “forestali” con un blitz preelettorale-clientelare compiuto dal precedente governo regionale che cinicamente ha penalizzato una categoria in uno stato di grave crisi e che ha visto la chiusura di diverse migliaia di attività negli ultimi tre anni. Per questo chiediamo al presidente della regione di porre rimedio ad un grave atto compiuto nei confronti della categoria degli ambulanti che in questo momento, subisce un comportamento da parte di molti comuni siciliani poco chiaro e trasparente e soprattutto vessatorio nell’applicazione di alcune imposte comunali, in particolare modo del canone unico patrimoniale mercatale”.

E anche i forestali protestano

“Siamo sempre in attesa di riforma e certezze per i forestali. Non accetteremo mai che migliaia di loro restino precari a vita. Per questo, siamo già pronti a depositare un primo gruppo di 1.446 ricorsi con cui chiediamo la condanna della Regione al pagamento di anzianità e al risarcimento danni in favore di lavoratori che chiedono solo il diritto di avere diritti”. Lo affermano i dirigenti della Uila Sicilia, riuniti ieri in Esecutivo a Pergusa dal segretario generale Nino Marino.

Il legale: “Alcuni precari da 36 anni, indennità di anzianità sinora negata”

L’azione collettiva dinanzi ai giudici del lavoro è stata affidata dall’organizzazione sindacale all’avvocatessa Mariangela Acquisto, che spiega: “Il personale storico del settore Forestale, tra loro anche stagionali con ben 36 anni di precarietà, sono impiegati per 78, 101 o 151 giornate e rivendicano il riconoscimento dell’indennità professionale di anzianità, finora negata”.

I lavoratori chiederanno anche il risarcimento danno

“Sono circa 20 mila – aggiunge – i lavoratori a tempo determinato cui è stata misconosciuta questa indennità di servizio. La Regione, così, ha fra l’altro violato la Direttiva Comunitaria, oltre alla normativa nazionale che ha stabilito il principio di non discriminazione dei lavoratori a tempo determinato rispetto a quelli a tempo indeterminato. Ecco perché sosterremo l’illegittimità della mancata corresponsione dell’indennità professionale, ma non solo. Oggetto della nostra richiesta sarà anche il riconoscimento del risarcimento danno per l’illegittimo prolungarsi del rapporto a termine”.

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