Assunti a loro insaputa da un ente di formazione professionale, il Cesifop, che non ha mai provveduto né a dare loro comunicazione alcuna né a fare firmare contratto di assunzione.

E’ accaduto ad alcuni lavoratori del settore, licenziati da altri enti, che si sono visti sospendere, apparentemente senza ragione, l’indennità di disoccupazione Naspi. Nel cercarne il motivo, è venuto alla luce che il Cesifop aveva utilizzato i dati del loro curriculum, presentato a questo ente come anche ad altri nella speranza di un posto di lavoro, per comunicare all’Inps la loro assunzione.

Lo denunciano la Cgil e la Flc siciliane che definiscono l’accaduto “un fatto di inaudita gravità- dicono i segretari generali Michele Pagliaro e Graziamaria Pistorino- che configurerebbe una truffa finalizzata ad acquisire finanziamenti pubblici, che ha pure danneggiato i lavoratori inconsapevolmente coinvolti, facendo loro perdere gli ammortizzatori sociali”.

Cgil e Flc rilevano che questa “potrebbe solo essere la punta dell’iceberg e altri casi di questo genere potrebbero celarsi nel settore”.

Gonfiare gli organici “servirebbe ad enti con pochi scrupoli, come nel caso denunciato- osservano Cgil e Flc- a partecipare agli Avvisi della Regione con maggiori possibilità di successo acquisendo commesse per un numero maggiore di ore e con remunerazione più alta”.

Il Cesipof ha peraltro sospeso il proprio personale, quello assunto regolarmente, chiedendo l’accesso agli ammortizzatori sociali: nel frattempo procedeva a queste nuove assunzioni.

“Dopo anni di battaglie per la trasparenza e legalità nella formazione professionale- affermano Pagliaro e Pistorino- sconforta che accadano queste cose. Significa che c’è ancora tanta strada da fare se in un settore con oltre 3.500 licenziati e 300 operatori impegnati in attività residuali ci sia spazio per enti che partecipano a bandi pubblici non esitando a commettere scorrettezze e illegalità, riuscendo a drenare risorse”. Pagliaro e Pistorino chiedono che sui fatti denunciati sia fatta immediata chiarezza da parte delle istituzioni preposte e che siano fatte verifiche a tappeto.

E’ appena di qualche giorno fa un caso simile ma non uguale accaduto a numerosi precari ex Pip che hanno scoperto di risultare assunti da imprese in giro per l’Italia senza aver mai conosciuto le stesse imprese.

Ma l’ente non ci sta e replica in maniera dura alla denuncia della Cgil. “Si apprende dalla stampa di presunte e asserite irregolarità addebitate al CESIFOP relative ad assunzioni di personale – si legge in una nota dell’ente -. Riservandoci in ogni caso e comunque di tutelare nelle opportune sedi l’immagine e il decoro professionale dell’Ente, si precisa che tutte le assunzioni compiute sono state fatte nel rispetto della normativa vigente e previo consenso dei soggetti coinvolti e, in ogni caso, a seguito di richieste che venivano trasmesse all’Ente con debita e relativa documentazione comprovante i requisiti professionali dei richiedenti”.

“In ordine poi, a quanto è dato evincersi dalle dichiarazioni rese da alcuni esponenti di alcune sigle sindacali – prosegue – dichiarazioni in cui si asserisce che l’Ente avrebbe posto in essere procedure irregolari di assunzioni di nuovo personale, si precisa che il periodo di sospensione richiamato non si sovrappone ai periodi oggetto delle assunzioni e, pertanto, nessuna assunzione è stata predisposta in danno dei lavoratori o in violazione delle normative vigenti in materia”.

La precisazione del CESIFOP è dettagliata “Sempre in ordine alle sospensioni del personale già in forze all’Ente – prosegue la nota – è bene precisare che il periodo di sospensione deriva dal ‘fermo delle attività’ e, pertanto, cesserà al riavvio delle stesse. Da tale momento, pertanto, oltre al personale già in organico e in sospensione, prenderanno servizio anche i soggetti nuovi assunti”.