Sarà Adolfo Scotti, 49 anni di Ciminna nel palermitano, a guidare per i prossimi 4 anni la Fai Cisl Palermo Trapani, la Federazione dei lavoratori del settore agricolo alimentare, ambientale.

Scotti è stato riconfermato questo pomeriggio al termine del congresso che si è svolto all’Astoria palace di Palermo alla presenza del segretario regionale Fai Cisl Sicilia Calogero Cipriano, del segretario Cisl Sicilia Mimmo Milazzo, del segretario Cisl Palermo Trapani Daniela De Luca e del segretario nazionale Fai Cisl Luigi Sbarra. Fanno parte della sua segreteria Massimo Santoro e Anna Zambito. Al centro del congresso il futuro delle industrie agroalimentari, del settore forestale, pesca e non solo. “Molto si deve fare per sviluppare le industrie agroalimentari, nel nostro territorio ormai sono ridotte a poche realtà – commenta Scotti – , la politica deve nel breve periodo attuare misure di rilancio del settore, abbiamo grandi margini di crescita e con una spinta iniziale potremmo lanciare un comparto con grandi capacità di sviluppo e con grandi potenzialità, veramente in grado di competere con altri paesi. La valorizzazione dei nostri prodotti, lavorati e commercializzati da noi stessi è fondamentale, può dare sbocco ai giovani che si riavvicinano al settore agricolo, ma hanno bisogno di un supporto politico-economico che li metta in grado di essere alla pari, di chi già opera nel settore”.

Stesso discorso va fatto per il settore della pesca. “Purtroppo anche qui si sconta una politica che dovrebbe guardare le piccole realtà dove vivono migliaia di famiglia piuttosto che i grandi contesti”.

“I lavoratori dei Consorzi di bonifica aspettano da troppo tempo – aggiunge Scotti – la riforma finora è ancora solo annunciata”. Sui lavoratori forestali, “abbiamo bisogno di un confronto serio con il governo regionale il quale non può pensare di fare una nuova legge, senza nessun confronto, con chi di certo conosce norme e storia che ci hanno portato alla situazione attuale. La salvaguardia del territorio è certamente un fattore, da valorizzare nel prossimo futuro, dobbiamo pretendere, che laddove il territorio è abbandonato, per tutelare e prevenire questi disastri, possano intervenire gli operai forestali che sono lavoratori qualificati”.