Presentata oggi nella sede della Cgil regionale la “Carta dei diritti Universali del lavoro”, cioè un Nuovo Statuto delle lavoratrici e dei lavoratori che il sindacato guidato da Susanna Camusso punta a proporre come progetto di legge di iniziativa popolare.

“L’obiettivo – ha detto Serena Sorrentino, della segreteria nazionale della Cgil- è ridare ed estendere i diritti alle persone che lavorano, a tutti senza più distinzioni. E’ dunque una proposta- ha sottolineato- che parla molto al Mezzogiorno, mira al miglioramento delle condizioni di lavoro delle persone, argomento che riguarda in modo particolare il sud del paese”.

Puntando sull’universalità dei diritti, la Cgil con il suo progetto destinato a tutto il mondo del lavoro, vuole “cancellare le differenze tra lavoratori garantiti e non garantiti e tra aree del paese”, promuovendo il valore della coesione.

“La nostra – ha specificato Sorrentino – è una proposta inclusiva che parla a quella parte del mondo del lavoro che in questi anni non ha avuto diritti. Riguarda tutti: lavoratori subordinati, autonomi, precari”. Tra i punti della “Carta” destinati ad avere maggior impatto sul Mezzogiorno, quelli che riguardano la riduzione nelle nuove forme di precariato, “che sono la frontiera- ha rilevato Sorrentino- del nuovo sfruttamento, dai voucher al caporalato”.

L’affermazione dei diritti passa anche, nel progetto del sindacato, attraverso il rilancio della contrattazione. Da un lato riproponendo la centralità del contratto nazionale nella regolazione dei rapporti di lavoro , dall’altro rendendo esigibile la contrattazione di secondo livello e abolendo la differenza tra aziende sopra e sotto i 15 dipendenti anche per quanto riguarda il reintegro in caso di licenziamento illegittimo.

“L’impatto sulla Sicilia, dove imperano lavoro nero e sommerso- ha rilevato Monica Genovese, della segreteria regionale della Cgil- e dove la maggior parte sono imprese di piccola dimensioni, sarà forte in termini di affermazione dei diritti e delle tutele”.

Tra i diritti che si punta ad affermare per tutti i lavoratori quelli al compenso equo e proporzionato, alla libertà di espressione, alla sicurezza, al riposo. Con questa proposta la Cgil, ha rilevato Sorrentino, “risponde non solo al Jobs act ma a 20 anni di legislazione sul mercato del lavoro che hanno prodotto la svalorizzazione del lavoro, incidendo pesantemente sui diritti dei lavoratori”.

Su un progetto punta dunque anche ad accorciare le distanze tra Nord e Sud, la Cgil avvierà a partire dal 18 gennaio in tutto il territorio nazionale la consultazione dei propri iscritti con l’obiettivo di fare partire dal 19 marzo la raccolta di firme per la presentazione della proposta di legge di iniziativa popolare.