A 60 anni accettano di lavorare anche nei cantieri più pesanti dove si scavano le strade. Perché devono raggiungere la pensione, sempre più lontana con la legge Fornero, e hanno paura di finire un’altra volta disoccupati. E’ questo il malumore che serpeggia nei cantieri edili dove in questi giorni si stanno svolgendo le assemblee indette da Feneal, Filca e Fillea su occupazione e pensioni. Questo pomeriggio l’assemblea si è tenuta al cantiere della Bolognetta-Lercara.
“E’ emerso il forte disagio dei lavoratori edili, che sono costretti a lavorare in situazioni gravose, in un’età che ha già superato il limite – dichiarano Ignazio Baudo, Antonino Cirivelloe Francesco Piasta, segretari di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil Palermo – Il più anziano in questo cantiere ha 64 anni di età e 30 anni di contributi. La preoccupazione dei lavoratori a tempo determinato è che appena finiscono un lavoro non ne trovano facilmente un altro per raggiungere l’età pensionabile, diventata improponibile per un lavoratore edile. Per questo accettano il lavoro che trovano, con le difficoltà cui va incontro chi giovane non è più ma si trova in una fascia in cui gli occupati delle statistiche risultano davvero pochi”.
Giuseppe Tessio, 62 anni, invalido al 51 per cento, fa il carpentiere: al cantiere della Bolognetta-Lercara fa tutti i tipi di lavoro, usa il martelletto come gli altri. “Sono stato tre anni disoccupato e a me interessa la pensione – dice – Io voglio fare il mio lavoro. E ho trovato questo, dove ci pagano, e mi accollo anche i lavori pesanti. Ho 36 anni di contributi, mi mancano ancora 4 anni alla pensione. E per cumulare pezzo di contribuzione faccio anche i lavori usuranti. La Fornero ha distrutto la classe operaia…”.
L’opera, nel tratto Bolognetta-Lercara, è già al 60 per cento realizzata e Feneal Filca e Fillea chiedono all’Anas di finanziare e appaltare gli altri due lotti, la Villabate-Bolognetta e la Lercara-Agrigento. “L’obiettivo – dichiarano Ignazio Baudo, Antonino Cirivello e Francesco Piasta, segretari di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil Palermo – è finire quest’opera e continuare gli altri due lotti. Purché si continui a lavorare. Vogliamo che gli operaio come Tessio possano raggiungere la pensione. Questa opera è importante, perché collega Palermo ad Agrigento e darebbe ossigeno all’asfittica viabilità di questa zona. Occorrerebbero 1 miliardo e 200 milioni di euro di investimenti. Il progetto era compreso in un vecchio accordo di programma quadro del 2001 mai finanziato. Su questo annunciamo battaglie”.
Gli edili hanno posto diverse domande sul Jobs Act. “Ho risposto che la Cgil sta per lanciare i suoi tre referendum sui voucher, sul licenziamento illegittimo e sulla responsabilità solidale negli appalti – aggiunge Francesco Piastra – Sarà l’occasione per tutti i lavoratori, appena verrà indetto il referendum, di andare a votare e di esprimere in modo democratico il proprio dissenso abrogando la modifica dell’articolo 18, i voucher e rafforzando la legge sugli appalti. In questo cantiere abbiamo raccolto le firme per la Carta dei diritti: abbiamo riscontrato grande sensibilità nei confronti di questi argomenti”.
Commenta con Facebook