Le donne vittime di violenze e di stalking hanno una stanza dove essere accolte e raccontare il loro dramma. Un luogo diverso dalle stanze a volte fredde delle caserme.

Per le donne, soprattutto in queste occasioni, “Ci deve essere libertà e ci deve essere pace”, come affermava la celebre scrittrice inglese Virginia Woolf (1882-1941) nel saggio A Room of One’s Own (“Una stanza tutta per sé”), pubblicato nel 1929 dove parlando della condizione femminile nei secoli invocava l’esigenza di uno “spazio” fisico e mentale di autonomia, immaginazione, protezione.

Da un anno la “Stanza tutta per sé” presso la stazione carabinieri di Palermo Oreto ha accolto decine di donne palermitane, migranti e immigrate che hanno avuto bisogno di essere ascoltate e aiutate nel percorso non semplice di riconquistare la propria vita dopo momenti terribili di violenza e soprusi.

La stanza con un arredamento sobrio e confortevole anche nella scelta degli arredi e dei colori è stata realizzata da un anno con il patrocinio del Soroptmist International d’Italia – Club di Palermo.

L’associazione femminile ha firmato un protocollo d’intesa siglato con il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri.

Si tratta di un ambiente protetto dove le donne potranno usufruire di un’accoglienza dignitosa e rassicurante, rispettosa del momento difficile che segue la coraggiosa scelta di denunciare le violenze subite o di confidare i loro timori.

Ad accogliere le vittime ci sono militari che sono stati formati e specializzati.