La presa di distanza dalla politica dei partiti e degli schieramenti del candidato sindaco a Palermo Leoluca Orlando, fa discutere e non mancano le prime reazioni da competitors e partiti stessi.

Sinistra Comune le considera “una interessante base di discussione per la prossima assemblea di Sinistra Comune che, secondo il metodo e lo statuto che ci siamo dati, è l’organo sovrano e decisionale della nostra comunità politica. Il fatto che Orlando dichiari di non volere riprodurre all’interno del suo percorso operazioni di ceto politico che richiamino a schieramenti di governo nazionali e regionali ci sembra molto significativo. Allo stesso modo, condividiamo la necessità di portare avanti una proposta di governo della città di Palermo anomala e non normalizzata. Addirittura eversiva, categoria utilizzata oggi dal Sindaco e che speriamo rappresenti realmente un rilancio per i prossimi cinque anni”.
“Occorre valorizzare quello che già è stato fatto di buono, ma porsi anche nuovi obiettivi e nuove sfide rispetto al tanto che c’è ancora da fare, a partire dalla lotta alle povertà e all’esclusione sociale, per la messa in comune delle risorse culturali e materiali, per i diritti di ogni persona – continuano – A queste sfide è dedicato l’appuntamento di domani durante il quale i gruppi di ideAzione di Sinistra Comune, riuniti a Palazzo Cefalà dalle ore 10, inizieranno a costruire un programma per la città sul quale potremo poi misurare concretamente gli impegni assunti oggi dal sindaco Orlando”.

Di toni e contenuti totalmente diversi il commento del leader dei Coraggiosi Fabrizio Ferrandelli, in corsa anche lui per Palazzo delle Aquile.

“I cittadini di Palermo non si faranno ingannare dalla “nouvelle antipolitica” di una persona che più di ogni altro palermitano rappresenta la vecchia politica – dice in riferimento alle parole di Orlando -.  Si dichiara antipolitico ed antisistema quando invece viene ricordato come il sindaco di tutte le stagioni, da quella democristiana a quella della sinistra giustizialista a quella dell’uomo solo al comando che dice come in un ossimoro di voler ‘fare squadra’. Sono un politico e faccio appello alla buona politica che sa che il governo è una responsabilità e che vuole dare un contributo ad un progetto che guardi in prospettiva alle forze popolari e democratiche oggi impegnate nel processo di combattere e contrastare i populismi e massimalismi per la nostra democrazia.  Non chiedetemi se voglio escludere alcuni, non è nel mio DNA la divisione. Lavoro per unire anche le forze che più apparentemente possono sembrare inconciliabili. Orlando lavora per dividere io lavoro per umanizzare la politica. Palermo ha bisogno di unità, ha bisogno di noi, ha bisogno di ognuno di voi. Che militiate dentro un partito o che ne siate fuori non farà la differenza. La serietà con la quale costruiamo una maggioranza ampia di palermitane e palermitani farà la differenza”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Vincenzo Fumetta di Rifondazione Comunista Palermo.  “Siamo soddisfatti del fatto che non faranno parte della coalizione liste riconducibili alla maggioranza di governo nazionale e regionale, questo elemento rappresenta una garanzia per rafforzare e continuare il percorso dell’anomalia palermitana – sottolinea -. Rifondazione comunista ha già avviato un percorso, insieme ad altre forze politiche a soggetti sociali e a singole individualità, per la costruzione di una lista civica cittadina chiamata “Sinistra Comune” e con loro nei prossimi giorni continueremo gli approfondimenti politici e programmatici”.

“Quella di Orlando che veste i panni del candidato ‘antisistema’ – gli fa eco Ugo Forello, candidato pentastellato –  è una barzelletta che non fa ridere i palermitani. È inutile che il sindaco cerchi consenso tra i simpatizzanti del Movimento 5 Stelle spacciandosi per quello che non è. I cittadini sanno distinguere l’originale dall’imitazione, il cambiamento vero da quello solo apparente, e lo dimostreranno alle urne”.

Una reazione nel segno dell’equilibrio quella del Pd Palermitano: “La direzione provinciale del Partito democratico di Palermo ha già scelto da tempo di costruire un fronte largo di centrosinistra che provi a fare sintesi anche con l’esperienza del sindaco Orlando, nel rispetto delle parti in campo – dice Carmelo Miceli, segretario provinciale dei dem -. Il Partito democratico, in coerenza con quanto detto, sta lavorando alla costruzione di un luogo politico unitario delle forze che governano a Roma e a Palermo arricchito dalle migliori energie della società civile ma senza abdicazioni di sorta a quello che è il suo ruolo, la sua funzione e la sua identità”.

“Ne più e ne meno, quanto concordato dallo stesso Orlando con il vice segretario nazionale del Pd Lorenzo Guerini – conclude. Noi, pertanto, continueremo a muoverci soltanto in questa direzione, nella convinzione che questo sia ciò che serve alla città di Palermo”.