“Sono una grande fan di Franco Miceli”: così si è espresso il segretario nazionale del PD Enrico Letta durante la conferenza stampa tenuta alla sede del partito di via Bentivegna, a Palermo. Un momento di confronto con la stampa che ha proceduto di qualche minuto l’evento politico a sostegno del candidato sindaco del centrosinistra promosso a Villa Filippina.
Letta: “Miceli candidatura forte”
L’esponente nazionale Dem evidenzia il lavoro fatto per le amministrative del 12 giugno che vedono coinvolto il capoluogo siciliano. Un fronte progressista che si è compattata sulla personalità di Franco Miceli, sulla quale Enrico Letta crede molto. “Sono molto contento del lavoro che abbiamo fatto qui e che ci porta ad essere competitivi. A Palermo corriamo per vincere, preparando con gli stessi obiettivi le regionali d’autunno e le amministrative a Messina. Sono un grande fan di Franco Miceli. Credo che sia la dimostrazione di una classe dirigente e di una società civile che si mette al servizio della città. Dopodiche, il centrodestra farà le sue scelte”.
“Centrodestra spaccato a Palermo e a livello nazionale”
Unione, quella all’interno del centrosinistra, che, a parere di Letta, si differenzia dalle spaccature in seno al fronte del centrodestra, diviso fra le candidatura di Roberto Lagalla e Francesco Cascio. “Sono divisi a Palermo e a livello nazionale, dove la coalizione è scissa fra chi sta all’opposizione e chi sta al Governo. Come si faccia ad essere opposizione e maggioranza insieme non lo capisco. Questo gioco di prestigio che fanno senza rendere conto a nessuno mi affascina”.
“Noi ci siamo mossi fin dall’inizio per individuare una candidatura più forte ed autorevole possibile, a prescindere chi erano i concorrenti dall’altra parte – sottolinea Letta -. Nel centrodestra, la formazione è cambiata più volte nelle ultime settimane. Se noi avessimo dovuto seguire e muoverci facendo da specchio ai cambiamenti dei nostri avversari, avremmo dovuto mettere in campo da cinque a dieci candidature”.
“Governo Musumeci fa schifo”
Critica che diventa sempre più aspra, fino all’attacco politico all’attuale governo regionale dove Enrico Letta raggiunge il suo apice. “Siamo aperti ad altre forze, perché vogliamo una coalizione ampia e con la presenza di realtà civiche. Le elezioni in Sicilia capitano casualmente prima delle nazionali, noi svolgeremo la preparazione della campagna elettorale e sceglieremo programma e candidato solo per il bene dell’Isola, che ha bisogno di voltare pagina: non lo diciamo solo noi che il governo Musumeci fa schifo, lo dice anche metà del centrodestra”.
La replica di Musumeci: “Suo esecutivo siciliano del 2017 è alla sbarra”
Non tarda ad arrivare la dura replica del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, che si scaglia contro il segretario del Partito Democratico. “Letta pensa di trovare un titolo per le agenzie attaccando il mio governo. Qualcuno gli dovrebbe ricordare che in questo momento il suo esecutivo siciliano, quello a guida Pd cacciato dagli elettori nel 2017, è alla sbarra perché ritenuto espressione di una associazione a delinquere. Taccia, dunque. Quando, a giugno, gli amministratori di sinistra saranno spazzati via anche da Palermo, Letta si pentirà di aver usato toni indegni per un presunto leader moderato”.
Palermo e i problemi derivanti dal piano di riequilibrio
All’interno della conferenza stampa, non sono mancati i riferimenti al momento di crisi vissuto dagli enti locali. Non fa eccezione Palermo, dove è in atto una manovra politica per avviare la procedura di piano di riequilibrio. Programma nel quale, al capoluogo siciliano, sono toccati solo 180 milioni di euro dal Governo nazionale. Troppo pochi per la città, anche a parere di Letta.
“Abbiamo preso un impegno non solo per Palermo ma per le grandi metropoli che, dalle scelte del passato in merito al federalismo fiscale, si sono trovate in una condizione di oggettiva e inattesa difficoltà sul fronte dei conti pubblici. Sono qui oggi a Palermo, città per la quale abbiamo fatto tutto il possibile nei mesi scorsi. Il Governo ha dato delle prime risposte. Insisto sul fatto che sono prime risposte. I grandi Comuni del Mezzogiorno giocano un ruolo fondamentale, in un momento in cui stiamo vicini ad una crisi sociale”.
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