Fortemente ridotte le liste di attesa nella sanità palermitana gestita dall’Asp 6. E’ la risposta indiretta dell’Azienda sanitaria palermitana alle polemiche sulle inaccettabili liste d’attesa in sanità e in vista della convocazione dei direttori generali e sanitari alla regione il prossimo 8 settembre.
I dati secondo l’Asp
Erano 22 mila le prestazioni specialistiche da recuperare all’Asp di Palermo a fine 2022, un dato che si è ridotto a 3.605 richieste nell’ultima verifica di ieri mattina. Azzerati i tempi di attesa per le ricette con priorità ‘U’ (Urgente, entro 48 ore) e B (Breve, entro 10 giorni), rimangono da soddisfare 271 richieste ‘D’ (Differibili, entro un mese) e 3.334 per la ‘P’ (Programmabile, entro 90 giorni).
Il lavoro fatto per smaltire
Fatto un lavoro di verifica delle liste d’attesa della sanità locale, con tantissime duplicazioni di richieste e un corretto esame di quelle già espletate. “Accanto all’impegno profuso dall’organizzazione sin dalla fine della pandemia – ha sottolineato il commissario straordinario dell’Asp di Palermo, Daniela Faraoni – hanno consentito di assicurare una risposta più coerente al fabbisogno esistente. Eliminati anche dati non coerenti con la realtà. Il numero emerso dall’ultima ricognizione ci conforta sulla risposta tempestiva che si può dare agli utenti con necessità più urgenti di visite. Contiamo di smaltire in breve anche le richieste con priorità D e P. Sono state anche soddisfatte il 90% delle richieste pervenute allo sportello online e, anche in questo caso, contiamo di azzerare il dato in brevissimo tempo”.
I numeri agli sportelli
Negli sportelli dell’Asp di Palermo sono mediamente 1.500 le prenotazioni che quotidianamente vengono richieste al Cup (comprese quelle in modalità online). Mentre sono state oltre 300 mila le prestazioni specialistiche assicurate nel primo semestre di quest’anno dagli ambulatori dell’Azienda sanitaria del capoluogo. “L’operazione di revisione e di reale rappresentazione delle liste d’attesa – ha aggiunto Faraoni – ha evidenziato criticità esistenti nei processi, imputabili all’organizzazione, soprattutto, dei distretti sanitari e dei Pta. Dove la logica dell’accesso alle attività da parte dei liberi professionisti convenzionati non sempre si concilia con il rigore e la puntualità che il cittadino si aspetta, giustamente, dal sistema per essere soddisfatto nel suo bisogno di salute. L’Asp in questo è chiamata a mettere in campo misure di governo che, garantendo l’utente, deve saper coniugare con i principi contrattualistici alla base del rapporto con tali tipologie di risorse”.
Il monitoraggio
Il monitoraggio completo dei tempi di attesa riguarda anche i ricoveri programmati negli ospedali dell’Asp. Ridotte, anche in questo caso drasticamente, le liste. “Nessuna prestazione – ha concluso Daniela Faraoni – c’è da recuperare al ‘Dei Bianchi’ di Corleone e al ‘Madonna dell’Alto’ di Petralia Sottana, dove, con ogni probabilità, la carenza di medici che non si riescono a reclutare per quei presidi, fa deviare la domanda in altri ospedali. L’Asp ha in corso reclutamenti che, se accettati dai candidati, ancorché in altre strutture ospedaliere dell’azienda, dovrebbero garantire un turn over in quei presidi a maggiore garanzia degli accessi, attraverso prestazioni aggiuntive o in regime di missione”.
Le riduzioni in altri ospedali
Si sono ridotti, invece, a 1.085 i ricoveri programmati, prevalentemente di Chirurgia e Ginecologia, da recuperare, complessivamente, al “Cimino” di Termini Imerese, all’Ingrassia di Palermo e al “Civico” di Partinico. Saranno recuperati con ulteriori sedute operatorie programmate durante la settimana con ricorso a prestazioni aggiuntive. Si avvia, adesso, la fase di riprogrammazione delle agende.
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