Continua l’agonia dell’Istituto Sperimentale zootecnico della Sicilia: i 45 dipendenti non percepiscono gli stipendi da tre mesi, i ritardi si sommano ad altri ritardi, e ciò sta causando sfratti e pignoramenti, con gravi sofferenze per le famiglie.

La Flai Cgil Palermo a questo punto avanza una sola richiesta all’assessore regionale Antonello Cracolici: rimuovere le cause e i dirigenti che stanno consentendo “una morte lenta” dell’Istituto.

“Chiediamo All’assessore all’Agricoltura di intervenire prima che sia troppo tardi, per rimuovere gli ostacoli e i dirigenti che con il loro immobilismo e il loro disinteresse stanno facendo morire un ente importante della Regione – dichiara il segretario Flai Cgil Palermo Tonino Russo – Le famiglie dei 45 dipendenti sono in ginocchio. Ma il fatto ancora più grave è che, non pagando gli stipendi, non solo non si versano i contributi previdenziali, ma nemmeno l’Irpef a credito o a debito che l’istituto zootecnico deve conguagliare, in quanto sostituto d’imposta, a danno dei lavoratori, su cui si potrà rivalere l’Agenzia delle entrate”.

L’ISZS, punto di riferimento per le scuole, l’Università, gli allevatori e per tutta la zootecnia della Sicilia, da anni non ha una direzione politica certa: è stato guidato da commissari ad acta e ogni cambio ha provocato nuove situazioni di fragilità gestionale.

“Ad aggravare la situazione e i ritardi spesso sono stati anche la burocrazia e una direzione poco attenta alle procedure e alle esigenze dei lavoratori e dei tanti animali che sono all’interno dell’ente, che spesso muoiono per mancanza di cure, a volte pure di cibo – aggiunge Russo – Infatti non si comprende perché, pur essendoci i fondi – circa 900 mila euro – anche se non sufficienti per la copertura dell’intero anno, la burocrazia dell’istituto non abbia ancora predisposto e approvato il bilancio consuntivo 2015 e il preventivo 2016. Condizione che non permette all’assessorato il trasferimento delle somme all’istituto. Forse perché chi dirige l’ente lo stipendio lo prende regolarmente il 27 di ogni mese? E non si preoccupa delle 45 famiglie e degli animali?”.

“Oltretutto – aggiunge Tonino Russo – negli anni la poco oculata direzione di questo ente ha prodotto diversi debiti che mettono in serio pericolo gli stipendi dei lavoratori. La preoccupazione dei dipendenti e di questo sindacato è che la situazione debitoria infici il pagamento degli stipendi, mettendo in serio pericolo la condizione finanziaria già drammatica delle famiglie dei lavoratori di questo ente”.