‘Gettati a mare con una pietra al collo’. Così su Facebook il senatore pentastellato siciliano Giarrusso attacca, decisamente sopra le righe, il giornalista Rai Davide Camarrone che aveva espresso sul social una opinione personale criticando la gaffe di Di Maio sulle ormai note ‘lobby dei malati di cancro’ e scoppia il putiferio in rete e fuori dalla rete con il rischio che lo scambio di ‘battute’ finisca in tribunale con una querele per ingiurie.

In un post su Facebook, il giornalista aveva criticato la dichiarazione di Luigi Di Maio scrivendo “Vorrebbero candidarlo alla presidenza del Consiglio uno così che non ha rispetto neanche per i malati di cancro” e la replica del senatore era stata poco nel merito e molto sul personale: “buttati a mare con una pietra al collo”.

Alla sequela di commenti indignati che avevano seguito le parole di Giarrusso, il senatore aveva risposto scrivendo di aver colto Camarrone “nell’atto servile di omaggiare Renzi”. Il giornalista della Rai ha annunciato che denuncerà Giarrusso al Senato e alla magistratura.

Per nulla intimorito o pentito Giarrusso invita, invece, gli attivisti a proseguire nella sua opera di attacco a Camarrone con un post sulla sua pagina nel quale lo addita come bersaglio: “chi volesse dirgli cosa pensa dei giornalai servili – scrive – lo trova su fb a rosicare”.

Ma questa mattina sulla propria pagina ufficiale Giarrusso tenta di stemperare gli animi dopo aver precisato che lo scontro è avvenuto sulle pagine personali e non su quelle pubbliche ‘nessun intento minaccioso o persecutorio – scrive – ho solo mandato a quel paese una persona che conosco fin dagli anni ’80 con una espressione che da queste parti si usa per mandarsi a quel paese…c’è stato solo un tipico alterco da facebook fra conoscenti di vecchia data’