La deputata Luisa Lantieri, prende le distanze da quanto dichiarato dai colleghi deputati all’Ars, Marianna Caronia e Carmelo Pullara che avevano plaudito all’impugnativa del Governo nazionale alla Legge Urbanistica approvata dal Parlamento siciliano. Rischia così di spaccarsi il fronte costituito dai tra deputati regionali che nel corso degli ultimi mesi si sono uniti seguendo una unica line di comunicazione.

Il Consiglio dei Ministri ha impugnato ben 10 articoli della legge di riforma anche se lo stesso governo Conte vuole evitare lo scontro e annuncia l’avvio di una trattativa per coordinare la norma ed evitare il contenzioso davanti alla Corte Costituzionale.

“Mi trovo firmataria di un comunicato stampa che plaude ad un’impugnativa nazionale della Legge Urbanistica (approvata dal parlamento regionale nel mese di agosto) e critica, indirettamente, l’azione dell’assessore regionale per l’Ambiente e il Territorio Toto Cordaro”, fa sapere Luisa Lantieri che, anzi, appoggia l’operato dell’assessore siciliano, avendo anche contribuito attivamente all’approvazione del testo. “In realtà non ho avuto modo di rileggere il testo del documento, che non avrei condiviso, avendo contribuito, sia in Commissione che in aula, in maniera decisiva in maniera favorevole all’esito favorevole della legge in argomento ed avendo soltanto ragioni di stima e di apprezzamento dell’operato politico e istituzionale di Toto Cordaro”.

Luisa Lantieri è saltata dalla sedia dopo aver letto il proprio nome in una nota stampa che plaudeva all’impugnativa che il governo nazionale ha emanato in relazione alla riforma urbanistica siciliana. “L’assessore al territorio ambiente e la competente commissione prendano atto che vani sono risultati i facili entusiasmi, nonché altrettanto dannoso si è rivelato il procedere a tutti costi ad una approvazione veloce, peraltro a ridosso del periodo estivo con lo sguardo rivolto alle vicine elezioni amministrative”, riportava la critica a Cordaro da cui adesso la Lantieri prende le distanze.

Violento l’attacco invece che proviene da Legmbiente che aveva attaccato la legge già in fase di stesura. Un attacco che non risparmia in primo luogo il governo regionale parlando di “pessima figura alla Regione Siciliana, facendo varare all’Ars una legge anticostituzionale che, come abbiamo scritto nei nostri ricorsi, e così come hanno ribadito i ministeri all’Ambiente e ai Beni culturali, era un attacco feroce alla tutela del paesaggio e dei territori”.