Un milione di euro di investimenti per combattere fattivamente l’uso di sostanze stupefacenti e le relative dipendenze. E’ stato presentato questa mattina, presso la sede istituzionale del Comune di Palermo, il progetto che vede coinvolti l’Asp di Palermo, le forze dell’ordine e la Prefettura. Ad illustrare le specifiche dell’iniziativa sono stati l’assessore alle Attività Sociali Rosi Pennino e il sindaco Roberto Lagalla.

All’interno del pacchetto di proposte contenute nel futuro bando, vi sarà la presenza di un‘unità mobile al cui interno opererà un team di esperti che girerà in alcuni quartieri popolari della città, nonchè una serie di eventi e dibattiti da condurre all’interno delle scuole. Particolare importanza, in tal senso, sarà rivestita dalla figura del peer educator, ovvero ragazzi usciti dal vortice della dipendenza e che agiranno da facilitatori nel processo di sviluppo di un pensiero critico sui comportamenti che possono ostacolare il benessere fisico, psicologico e sociale.

Il progetto del Comune di Palermo

Il progetto avrà una durata di un anno. Le prime operazioni burocratiche si svilupperanno fra una decina di giorni, con l’emanazione dell’avviso per manifestazioni d’interesse. Le risorse, reperite nelle pieghe dei PON Metro PLUS 21-27, saranno investite con l’obiettivo primario di migliorare la qualità della vita dei pazienti e dei loro familiari in luoghi dove sarà possibile anche confrontarsi. “La parola chiave è alleanza per la prevenzione e per l’interdizione di un fenomeno drammatico che impegna la comunità – dichiara il sindaco Roberto Lagalla -. In seguito degli allarmi dei mesi scorsi, la Prefettura ha raccolto i segnali. Insieme al Comune, all’Asp e al mondo dell’associazionismo, abbiamo messo in campo una progettualità che sarà attivata all’ultimazione del bando. Un programma territoriale che si unisce agli sforzi delle forze dell’ordine, ma che fornice inoltre l’assistenza di prossimità ai ragazzi che fanno uso di droghe, in particolare di crack, alle famiglie e alle scuole”.

Unità mobile con equipè specializzata

Una serie di interventi di prossimità, con una forte incidenza sul territorio. Core business dell’iniziativa sarà l’utilizzo di un’unità mobile, messa a disposizione dall’Asp di Palermo, al cui interno opererà un team di esperti composto da operatori sanitari, educatori, psicologici ed assistente sociali. Mezzo che agirà in maniera struttura all’interno del quartiere di Ballarò, per poi snodarsi anche su altre tre realtà del capoluogo siciliano: Sperone, Zen e Borgo Vecchio.

Un insieme di iniziative che l’assessore alle Attività Sociali Rosi Pennino presenta come “un progetto di prossimità, pensato su quattro quartieri e che chiamerà a raccolta gli operatori del terzo settore, con l’utilizzo anche della figura del peer educator. Ovvero ragazzi venuti fuori dal dramma della tossicodipendenza. Un lavoro di strada che si organizzerà attraverso queste figure, utilizzando le sede delle associazioni che saranno aggiudicatarie del prossimo avviso di evidenza pubblica. Dall’altro lato c’è un intreccio con il presidio d’unità mobile messo a disposizione dell’Asp di Palermo”.

Le attività di prevenzione

Con riferimento alle attività di prevenzione, particolare attenzione sarà dedicata alla programmazione di cicli di incontri presso le scuole bersaglio. Nonchè l’attivazione di sistemi di auto aiuto che coinvolgano anche le figure adulte di riferimento. In generale, si tratterà di attuare interventi educativi in classe, rivolti a studenti e studentesse delle scuole secondarie di primo grado; laboratori finalizzati agli obiettivi di progetto; incontri con i genitori e con le figure adulte di riferimento anche orientati allo scambio intergenerazionale.

 

 

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