I Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale hanno restituito questa mattina 61 cinquecentine al direttore della Biblioteca “Ludovico II De Torres” di Monreale, don Giuseppe Ruggirello. Si tratta di 61 libri, di grande valore storico e culturale, risalenti al XVI secolo, trafugati negli anni ‘80 del secolo scorso.

Il ritrovamento e le indagini

Il ritrovamento è il frutto del coordinamento della Procura della Repubblica di Palermo e della costante tra il Nucleo Carabinieri TPC di Palermo e i responsabili della Biblioteca “Ludovico II De Torres” di Monreale. Le 61 cinquecentine, oggetto di furto avvenuto negli anni ’80 all’interno della Biblioteca “Ludovico II De Torres” di Monreale, sono state trovate dai militari sul sito web del “Getty Research Institute”, durante il monitoraggio quotidiano dei siti internet. Le indagini hanno permesso di scoprire che l’Ufficio Esportazione delle antichità e degli oggetti d’arte della Sicilia della locale Soprintendenza non aveva mai rilasciato alcuna autorizzazione per l’esportazione dei beni librari.

Le rarità e la restituzione dei beni

Dopo una rogatoria internazionale della Procura di Palermo, i responsabili del “Getty Museum” di Los Angeles hanno riconosciuto la validità della rivendicazione e hanno restituito spontaneamente i beni. Alcune cinquecentine costituiscono delle vere e proprie rarità, mentre altre sono esemplari unici al mondo. Tra l’altro, riguardo alle descrizioni dei libri restituiti, lo stesso “Getty Research Institute” indicava, in quasi tutte le note di catalogazione, elementi che riconducono all’Arcivescovo Ludovico II De Torres di Monreale, quali le manoscritture apposte sul frontespizio di ogni esemplare quali: “L. Arcivescovo di Monreale” ovvero “L. Archiepisc. Montisregal”, “L. Arcivesc.° di Monr.le”, “L. Archiepisc.° di Monr.le” e similari che tuttora si trovano nei libri custoditi presso la biblioteca monrealese. Contrassegni che si trovano riportati solo sulle migliaia di libri che il Cardinale portò da Roma a Monreale, contrassegnati con la propria firma, accompagnati da una Bolla Pontificia di Papa Clemente VIII del 22 gennaio 1593, che stabiliva l’inalienabilità a pena di scomunica. La Bolla Pontificia può essere ancora letta nell’epigrafe marmorea posta accanto all’ingresso della Biblioteca.

De Lucia, “Si ripara a una ferita per la cultura”

Alla cerimonia di restituzione erano presenti l’Arcivescovo di Monreale, Gualtiero Isacchi, il comandante dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Roma, Generale di Brigata Vincenzo Molinese, il comandante del Gruppo Carabinieri TPC di Roma, Ten. Col. Andrea Ilari, il vicepresidente del “Getty Museum” di Los Angeles, Dott. Stephen W. Clark, il Procuratore della Repubblica di Palermo, Maurizio De Lucia e altre autorità civili e militari. “Per una volta – ha detto Maurizio De Lucia – invece di fare repressione e catturare i colpevoli dei reati si fa un’altra cosa e cioè costruzione di cultura recuperando bellezze e documenti importanti per la storia di questo territorio che vengono restituite ai cittadini, alla cittadinanza e al pubblico. È un bel momento per questo, si dice tanto di giustizia riparativa e qui si ripara a una ferita che la cultura di questo territorio ha subìto per decenni e decenni non per la forza dello Stato ma per la capacità di persuadere di questo. Quindi a un accordo che accontenta tutti e che fa sì che questi libri centenari tornino alla fruizione degli studiosi e dei cittadini”.

Le parole dell’Arcivescovo

“In questi documenti ci sono pezzettini di storia vissuta a Monreale – ha aggiunto l’arcivescovo Isacchi – e ci aiutano a orientare i nostri passi verso il futuro. Il patrimonio artistico in questa Arcidiocesi è vastissimo. Il primo elemento che rende difficile la tutela è la quantità. Da pochi mesi sono arcivescovo e non conoscevo questa realtà e non riuscirei nemmeno a immaginare la ricchezza che queste chiese contengono. Qui abbiamo alcuni enti: la biblioteca, il museo e l’archivio storico che stanno lavorando alla catalogazione in stretto contatto con le istituzioni civili e militari che permettono una tutela sicuramente più adeguata per la ricchezza che rappresentano”.

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