Tantissime persone, fra amici e conoscenti, hanno partecipato ai funerali di Gaetano Adelfio, il 42enne residente a Casteldaccia, morto mercoledì al pronto soccorso del Policlinico e sulla cui morte è stata aperta un’inchiesta.

I funerali si sono celebrati alla chiesa Maria santissima di Pompei nel quartiere Bonagia a Palermo. Durante l’omelia lo zio Marcello, lo ha ricordato come un giovane generoso e altruista.

Ha ripercorso i momenti difficili fatti di sacrifici per arrivare al trapianto cui Gaetano è stato sottoposto 2 anni fa grazie alla donazione di un rene del fratello Michele.

“Non si può vanificare la rinascita di Gaetano, grazie alla generosità del fratello, in pochi secondi. Secondi che sono risultati fatali per la vita di Gaetano.

Non possiamo accettare mancate negligenze in un presidio che deve dare la vita. Nessuna polemica, -ha continuano lo zio Marcello, che ha rivendicato il diritto costituzionale del paziente alla cura- il medico deve perseguire un unico fine, che è quello della cura del malato attraverso l’uso dei presidi. Il presidio del pronto soccorso non è un luogo dove si è destinati a morire e per questo, è stata chiesta la chiarezza perché Gaetano ogni non dovrebbe stare qui. Nessuna polemica perché adesso Gaetano ha bisogno di riposare ma l’impegno è quel di andare fiduciosi che la magistratura vada fino in fondo, e verifichi che la linee guida ospedaliere siano state rispettare in pieno”.