“La graticola? Una presa in giro, stavano fingendo. Le donne? Deroghe e riempilista”. Così su Facebook, l’ex candidato M5S alla carica di sindaco di Palermo Riccardo Nuti, commenta la ‘moria’ di candidati nel corso delle Comunarie grilline per le amministrative di Palermo.
Nuti, deputato alla Camera eletto tra i 5 Stelle, è stato sospeso dal Movimento, insieme alle colleghe Giulia Di Vita e Claudia Mannino, perché non ha risposto ai pm di Palermo sul caso ‘firme false’
Riccardo Nuti sul social network condivide il post di una’altra deputata siciliana del Movimento 5 Stelle, Chiara Di Benedetto. “Il risultato di ciò che sta succedendo a Palermo – scrive la parlamentare – secondo gli articoli di stampa, è evidente che sia una clamorosa presa in giro per i palermitani, sia quelli che hanno seguito la graticola dal vivo, sia quelli che l’hanno seguita online” e per “quelli che credono nel M5S”.
Lo scrive la d in un post su Facebook sul caos liste a Palermo, rilanciato da Riccardo Nuti. “Questi atteggiamenti e giochetti non appartengano al M5S per come l’ho conosciuto”, attacca.
“Sono molti gli articoli di stampa in questi giorni che definiscono a rischio la presentazione della lista del Movimento 5 Stelle a Palermo in seguito alle defezioni e ritiri dalla competizione di alcune donne candidate al consiglio comunale”, è la premessa di Di Benedetto.
“Ciò che viene prospettato dai giornali, e finora mai smentito dai Portavoce regionali che stanno gestendo questa fase di creazione della lista palermitana, ovvero di richiedere a Casaleggio e a Beppe Grillo una deroga per inserire in lista delle candidate dell’ultimo minuto, delle riempi-lista insomma, sarebbe gravissima oltre a costituire un precedente nella storia del M5S”, continua la deputata pentastellata. “A questo si aggiunge che, sempre secondo articoli di stampa, l’Arch. Giulia Argiroffi e l’Ing. Giancarlo Caparotta, avevano già comunicato allo Staff di Beppe Grillo l’intenzione di ritirarsi dalla corsa per il candidato sindaco alcuni giorni prima della graticola, ma che è stato chiesto loro di partecipare ugualmente al confronto pubblico per evitare che l’evento venisse annullato. Inoltre, è stato riportato da diversi giornali, anche qui senza alcuna smentita, che le rinunce dell’Argiroffi e di Caparotta siano finalizzate a convogliare i voti verso il candidato Ugo Salvatore Forello”, aggiunge Di Benedetto nel post.
Ieri, intanto si è tirato fuori Albero Munda. Così la lista scende a quota 30, rispetto ai 40 nomi che ogni partito può indicare. Per scongiurare il tracollo avanza l’ipotesi tra le colombe di una richiesta di deroga a Grillo per rimpiazzare in lista chi ha scelto di tirarsi fuori. Si vedrà. Dopo lo scandalo delle firme false su cui la Procura si appresta a chiudere l’inchiesta, il M5s s’è spaccato. Nel meet-up storico, il Grillo di Palermo, rimangono saldi i monaci mentre alcuni attivisti hanno optato per Palermo in movimento, il nuovo meet-up costituito da Adriano Varrica, grillino della prima ora, molto vicino ai deputati regionali, in particolare a Claudia La Rocca che, assieme al collega Giorgio Ciaccio, ha scelto di collaborare con i pm e si sono auto-sospesi.
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