Non proprio una scomunica pubblica ma comunque una presa di posizione forte. I vescovi siciliani stanno preparando un nuovo documento dai toni fermi e decisi, una presa di posizione sul fenomeno mafia. Lo si apprende all’indomani della frase dell’arcivescovo di palermo don Corrado Lorefice che ieri aveva chiaramente detto che la Chiesa deve chiedere scusa per il suo atteggiamento nei confronti della mafia e della corruzione, per i suoi silenzi di molti anni.

Il nuovo documento verrà diffuso il 9 maggio, una data importante per la Chiesa, un anniversario. Venticinque anni fa, infatti, nella Valle dei Templi, Papa Giovanni Paolo II lanciò il suo famosissimo anatema contro i boss. “Convertitevi – disse con forza e convinzione il Papa in quel discorso – fatelo perchè verrà il giudizio di Dio.

Il nuovo documento sarà diffuso nel venticinquesimo anniversario di quella scomunica forte e che colpì, colse di sorpresa. E sarà redatto nel solco tracciato dai documenti di Papa Francesco che in questo senso si è sempre pronunciato nei suoi interventi e nei suoi documenti.

“I mafiosi sono scomunicati” aveva scandito papa Francesco nella spianata di Sibari a Cassano all’Jonio, nel 2014 mentre lo scorso anno la sua scomunica era stata allargata anche ai corrotti. E dunque il documento dei vescovi siciliani nell’anniversario dell’anatema di Giovanni paolo II non potrà che essere la naturale prosecuzione in questa direzione tracciata da Francesco ultimo erede di Pietro