Maggioranza battuta all’Ars al primo test di voto Parlamentare dopo le elezioni provinciali di secondo livello. E’ stato bocciato il primo articolo del disegno di legge in discussione che riguarda le di politiche abitative. Sono stati 31 i voti contrari e solo 12 i favorevoli, con la maggioranza andata in frantumi.
Le avvisaglie di scontro già in Commissione
Le scontro era partito già in Commissione ed era significativo visto che la presidenza proprio della Commissione è affidata agli Autonomisti che sono al centro del dibattito politico dopo la richiesta ufficiale di Raffaele Lombardo di un secondo assessorato nella giunta Schifani.
Il parere della Commissione, però, era positivo e dunque la maggioranza avrebbe dovuto prendere la strada del voto favorevole in modo semplice ma le avvisaglie di scontro hanno consigliato il governo di non assumere una posizione netta pur se non del tutto concorde. Così il governo si è rimesso all’aula evitando che il voto, quale che fosse, venisse interpretato come attacco diretto all’esecutivo.
Campanelli di allarme dopo la lacerazione nelle ex province
Ma tutto questo è solo la conferma dei ripetuti campanelli di allarme che fanno seguito a quelle elezioni che hanno fatto esplodere tutte le tensioni sopite fra i partiti della coalizione.
In testa ai grandi temi da affrontare c’è certamente quello del rimpasto di governo, a partire daglki autonomisti che chiedono il secondo assessore in giunta, avendo cinque parlamentari, lo stesso numero di quelli della Dc che però esprime già due assessori. Analoga la situazione anche della lega con un numero di Parlamentari sovrapponibile e due assessori.
Ora arriva in aula la manovra di bilancio
il clima non è certo favorevole alla manovra di bilancio che sta per approdare in aula e che non potrà contare su nessuna mancetta per addolcire i parlamentari. Si prevede, dunque, un percorso difficile per la manovrina da 50 milioni, attualmente in discussione nelle commissioni dell’Ars per l’esame e che dovrebbe essere approvata in aula a fine mese.
Pellegrino “Nessun voto contro il governo
Ma da Forza Italia il capogruppo all’Ars spegne polemiche e tensioni “Il voto all’Assemblea Regionale Siciliana su un disegno di legge di iniziativa parlamentare, che contiene norme proposte da forze politiche diverse di maggioranza e opposizione, non può e non deve assumere una connotazione politica. Soprattutto nel momento in cui sull’articolo specifico che è stato respinto il Governo, per bocca dell’assessore Aricò, si era rimesso alle decisioni dell’Aula” dice Stefano Pellegrino, capogruppo dei deputati di Forza Italia all’Assemblea Regionale Siciliana.
Pellegrino esplicita la strategia messa in campo proprio dall’esecutivo per spegnere il tema e tentare di risolvere le questioni in altre stanze senza colpi di testa in aula “È noto che dopo le recenti elezioni provinciali, che hanno visto la maggioranza che sostiene il governo regionale conquistare oltre il 70% dei seggi, con Forza Italia primo partito, si è avviato un dibattito all’interno del centrodestra, ma tale dibattito non ha sicuramente a che vedere con i lavori di oggi dell’Assemblea né con l’andamento del voto parlamentare.”






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