“Siamo stati appena ricevuti dall’assessore regionale alla sanità Daniela Faraoni, non era scontato, al quale abbiamo riportato i fatti gravissimi denunciati dal dr. Francesco Caronia, il medico coraggio che ha deciso di raccontare cosa accade nel suo reparto, al civico di Palermo”.
Con queste parole il deputato regionale Ismaele La Vardera ha commentato l’incontro istituzionale avvenuto oggi, 7 maggio, a seguito delle clamorose denunce del medico-chirurgo.
Durante il colloquio con l’assessore, La Vardera ha chiesto formalmente l’invio urgente degli ispettori ministeriali nel reparto finito al centro delle accuse, una richiesta già avanzata anche al ministro della Salute. “Dispiace che il presidente Schifani non abbia ritenuto di non affrontare personalmente la vicenda, speriamo certamente noi non ci fermeremo, siamo solo all’inizio, chiederemo verità e giustizia anche per i parenti di quelle vittime che a detta del medico si sarebbero potute salvare”.
Chi è Francesco Caronia e cosa ha denunciato
Il dottor Francesco Paolo Caronia, dirigente in servizio al Civico di Palermo, ha documentato con precisione e coraggio oltre 277 casi sospetti: operazioni chirurgiche non necessarie, cartelle cliniche falsificate, accessi privilegiati in barba alle liste d’attesa e morti che – a suo dire – sarebbero state evitabili. Le sue denunce, corredate da registrazioni audio, documenti clinici e testimonianze, sono state consegnate alla magistratura sin dal 2022, ma finora senza esiti concreti.
L’inchiesta è diventata pubblica grazie a “Le Iene”, che ne hanno parlato in prima serata, con un servizio di Gaetano Pecoraro e Marco Occhipinti. Tra i casi più gravi riportati c’è quello di una donna di 37 anni, madre di due figli, morta dopo un intervento evitabile. Secondo Caronia, sarebbe bastata una biopsia in anestesia locale. Il referto post-operatorio ha rivelato che la malattia era trattabile.
Un audio agghiacciante raccolto dal medico registra membri dello staff ammettere: “Fortunati che non ci ha denunciato”. Caronia ha anche denunciato pratiche amministrative sospette, come dimissioni false di pazienti deceduti, classificate come “uscita contro parere medico”, per evitare indagini.

Sanità nel mirino, La Vardera attacca Schifani
Il caso è ormai diventato politico. La Vardera ha attaccato apertamente il presidente Renato Schifani per il suo silenzio sulla vicenda e ha rilanciato la richiesta di intervento diretto del ministero. “Chi tace è complice”, ha dichiarato, “e chi denuncia deve essere protetto, non isolato”.
Il dottor Caronia continua a lavorare nel reparto, accanto a colleghi coinvolti nelle accuse. “Vivo in un clima di mobbing totale”, ha detto. La sua battaglia personale è diventata ora un test di credibilità per le istituzioni sanitarie regionali.
In un post sui social, La Vardera ha mostrato il volto di Caronia e ribadito il suo sostegno: “Tenteranno di farlo passare per pazzo. Non possiamo permetterlo. Questa è una battaglia per la verità”.
Sul caso è intervenuto anche il Movimento 5 Stelle, che chiede un’azione tempestiva da parte delle istituzioni regionali. “Quanto denunciato dal dottore Francesco Caronia, in servizio presso il reparto di Chirurgia toracica dell’ospedale Civico di Palermo, e portato a conoscenza dell’opinione pubblica grazie all’operato del collega Ismaele La Vardera, è di enorme gravità e meritevole di essere immediatamente attenzionato dall’assessore alla Sanità, cui chiediamo celeri ed approfondite indagini”, ha dichiarato il capogruppo del M5S all’Ars, Antonio De Luca.
Lo stesso De Luca ha poi aggiunto: “Intanto chiederò al presidente della commissione Salute, Giuseppe Laccoto, di audire in separata sede il dottor Caronia e il primario di Chirurgia toracica Damiano Librizzi”.
L’incontro di oggi con l’assessore Faraoni rappresenta il primo passo ufficiale verso l’accertamento dei fatti. Saranno le prossime mosse istituzionali a determinare se la Sicilia saprà tutelare i cittadini e i medici che hanno il coraggio di parlare. Perché, come ricorda La Vardera, “non ci si può girare dall’altra parte, a qualsiasi costo”.






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